1. A caval donato


    Data: 21/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... bicchiere della staffa?”
    
    Come dire di no ad un invito così cordiale, specialmente se la lucidità mentale comincia a dare qualche segno di cedimento? E infatti il dottor Pino non disse di no. Tanto più che se la testa tendeva ad alleggerirsi, il pestello dal canto suo tendeva a diventargli sempre più pesante.
    
    “Ma che bello! – esclamò appena furono in casa, guardandosi attorno – Complimenti… è davvero simpatico e accogliente.”
    
    Si accomodarono in soggiorno. Il primo bicchiere della staffa fu servito… il secondo lo seguì da vicino… al terzo, non sembravano più avere tanta voglia di separarsi. E cominciarono i ricordi.
    
    “Mi ricordo quella volta che qualcuno ti stava sfottendo… a caval donato non si guarda in bocca, e tu ti calasti le braghe e gli mostrasti il culo e gli dicesti: e allora guardatemi in culo!”, se ne uscì ad un tratto il dottor Pino.
    
    “Ma davvero? – chiese Donato, scoppiando a ridere – Mi calai i pantaloni?”
    
    “Sì, sul didietro…”
    
    “Noooooo… e gli mostrai il culo?”
    
    “Dovevi vedere che faccia fecero!”, e giù risate da tenersi la pancia tutti e due, ormai decisamente brilli.
    
    “Pensa se qualcuno ti prendeva sul serio e ti veniva davvero…. ahahahahah… a guardarti nel culo!”
    
    “Aspetta, aspetta… e a te com’è che dicevano… Scartoccia… Scartoccia… scartocciami l’uccello!”
    
    “Già… ahahahahah!...”
    
    “Scartocciami l’uccello… ahahahahah!”
    
    “E sai cosa ho fatto?”
    
    “Cosa?”
    
    “Una volta a uno gliel’ho scartocciato per davvero!... ahahahahah!”
    
    “Come, ...
    ... gliel’hai scartocciato? ahahahahah!”
    
    “Così…”, e ridendo, Pino Scartoccia si avvicinò a Donato, gli aprì i pantaloni, mentre quello continuava a sbattersi dalle risate, glielo cavò fuori dalle mutande, molliccio sudato, e se lo imboccò fino alla radice.
    
    Del tutto inconsapevole di quanto stava succedendo, Donato si abbandonò sullo schienale del divano, in preda ad una incontenibile crisi di scompisciante ridarella; diversamente dal suo cazzo che, ben consapevole della bocca da cui era stato risucchiato, prese di colpo ad inturgidirsi, pretendendo una verifica più fattuale delle tecniche di scartocciamento acquisite dall’amico Pino, la cui mente, del resto, si era del tutto snebbiata, non appena la sua lingua aveva cominciato a mulinare attorno a quel glande sugoso.
    
    Era uno spettacolo a suo modo grottesco vedere l’ingegner Cavallo che si torceva dalle risate sul divano, mentre il dottor Scartoccia gli scartocciava l’uccello, succhiandoglielo con l’avidità e la perizia di un pompinaro provetto.
    
    “Cosa stai facendo?”, chiese ad un tratto Donato, prendendo finalmente coscienza, tra i fumi dell’alcol, di quanto stava succedendo.
    
    Pino non rispose, proseguendo il suo godurioso lavoro. Forse Donato avrebbe dovuto dirgli “Smettila” e allontanarlo con uno spintone. Forse, ma non lo fece. Perché se la stava spassando pure lui o perché era tuttora ottenebrato dall’ubriachezza? Non lo sapremo mai.
    
    Sappiamo solo che Pino Scartoccia andò avanti a slurpare e succhiare, finché ...
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