1. A caval donato


    Data: 21/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Si chiamava Donato. Donato di nome e, paradossalmente, Cavallo di cognome.
    
    Cavallo Donato. Sì, lo so, i genitori a volte non hanno molta immaginazione, come quel signor Monte che ebbe la bella idea di chiamare la figlia Rosa, nome bellissimo, per carità, ma Monte Rosa chiamato all’appello dovette suscitare non poche risatine fra i compagni di scuola…
    
    Non meno di quelle che suscitava Cavallo Donato, presto diventato Caval Donato a cui non si guarda in bocca nei crudeli sfottò degli amichetti. Ma per fortuna Cavallo Donato era fornito di una forte personalità e un giorno, era in terza media, all’ennesima provocazione, a caval donato ecc.., lui si girò, si calò i pantaloni e, scoprendosi le natiche:
    
    “Allora guardatemi in culo!”, disse con tale aggressività, che da quel giorno lo lasciarono in pace.
    
    Purtroppo, quella sua uscita ebbe effetti nefasti su un compagno di classe, tale Pino Scartoccia, che nella sua ingenuità lo prese sul serio e gli rimase per sempre la curiosità di guardargli nel culo per davvero. Ma il culo di Donato si poteva ammirare solo dall’esterno, e bisogna dire che con la crescita e l’attività sportiva, quel particolare anatomico andò facendosi di anno in anno più degno di nota… dal verbo notare… non so se mi spiego.
    
    Finite le medie, Pino e Donato, che tra parentesi non erano mai stati molto legati, si persero di vista, frequentando scuole superiori diverse e poi anche l’università in città diverse. Naturalmente, il “caval donato a cui non si ...
    ... guarda in bocca” aveva continuato a perseguitare il nostro amico, ma lui alla fine aveva fatto buon viso a cattivo gioco, preferendo per lo più ignorare le punzecchiature
    
    Per completezza di informazione, dobbiamo dire che neanche Pino Scartoccia se l’era passata molto bene, con i tanti che continuavano a prenderlo in giro: “Pino Scartoccia, scartocciami l’uccello”…
    
    Purtroppo, per tanti l’infanzia e l’adolescenza non sono periodi né belli, né facili.
    
    Laureatisi entrambi con successo, entrambi si affermarono nella vita lavorativa,
    
    divenendo apprezzati professionisti l’uno, Donato, nel campo delle consulenze di non so cosa, e l’altro, Pino, nella medicina odontoiatrica.
    
    Avevano lo studio nel medesimo stabile, vedi le coincidenze nella vita, ma nessuno sapeva dell’altro, anche perché con tutti gli anni che erano passati, almeno una ventina, non si ricordavano più neanche i reciproci nomi. Ma altre cose erano successe in quella ventina d’anni: Donato Cavallo si era sposato, divorziando meno di un anno dopo, allorché si era reso conto che il matrimonio non faceva per lui; Pino Scartoccia invece, a furia di sentirselo proporre, alla fine si era tentato a scartocciare qualche uccello e siccome non gli era dispiaciuto, alla fine ci aveva preso gusto ed era diventato un adepto pure lui della grande famiglia Scartocciacazzi. Una famiglia numerosa e influente, bisogna dire, con agganci e infiltrazioni per ogni dove. L’Autore ha sentito dire che esisterebbe anche un Loggia ...
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