1. A caval donato


    Data: 21/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... Massonica espressamente dedicata, ma se c’è, è un segreto gelosamente conservato: per quante ricerche abbia fatto, non è venuto a capo di nulla.
    
    Ma torniamo alla nostra storia.
    
    Donato Cavallo, dunque, e Pino Scartoccia avevano lo studio professionale nello stesso stabile, ma senza che la cosa avesse attirato la loro attenzione, per i motivi precedentemente esposti. Finché, un giorno, caso volle… Qualcuno dirà: “Ma, insomma, qui tra coincidenze e casi vari sembra che tutto sia stato architettato apposta dallo Scrittore!” Che posso dire? non è colpa mia, se i due avevano impiantato lo studio nel medesimo stabile e se un giorno l’ingegner Cavallo venne colto da un terribile mal di denti: succede e basta.
    
    Tormentato, dunque, da questo insopportabile mal di denti, l’ingegnere chiamò la segretaria, pregandola di cercare uno studio dentistico e di fissargli un appuntamento il prima possibile, ché lui stava diventando matto per il dolore.
    
    “C’è uno studio dentistico due piani sopra di noi, - disse la segretaria – conosco la ricezionista: provo a sentire.”
    
    Tornò dopo cinque minuti.
    
    “Il dottore potrebbe riceverla fra un’oretta. Che faccio, confermo?”
    
    “Certo, Paola. Grazie, è un vero sollievo.”
    
    Una cinquantina di minuti dopo, l’ingegnere metteva piede nello studio dentistico.
    
    “Sono l’ingegner Cavallo, - disse, avvicinandosi alla ricezione – la mia segretaria ha telefonato un’oretta fa…”
    
    “Certo, certo, si accomodi pure in sala d’attesa, - disse la ...
    ... signorina, esibendo in un sorriso una dentatura smagliante, come le imponeva l’etica professionale – il dottore la chiamerà appena sarà libero.”
    
    L’ingegnere si accomodò su una scomoda poltroncina e infatti poco dopo l’assistente si affacciò e:
    
    “Donato?”, chiese con quella simulata familiarità con cui credono di mettere a suo agio il torturando.
    
    L’ingegnere annuì, impedendogli le fitte di parlare.
    
    “Venga”, e gli fece strada nello studio, facendolo accomodare sulla poltrona.
    
    “Il dottore arriva subito.”, aggiunse e scomparve.
    
    Iniziò un’attesa penosa, scandita dal pulsare della gengiva come il tic-tac di un orologio. E finalmente arrivò il dottore, già mascherinato e parato di tutto punto.
    
    “Buongiorno.”, fece con voce giovanile.
    
    “Buongiorno…”, mugugnò Donato, già cominciando a sudare freddo.
    
    Il dottore lo scrutò a lungo, accentuando il suo disagio.
    
    “La mia assistente mi diceva che ha un problema…”, iniziò, cominciando a scartare gli strumenti.
    
    “Sì, ecco…”
    
    “Apra, per favore, ché diamo un’occhiata.”
    
    Donato aprì e l’altro cominciò a rovistargli in bocca…
    
    “Oh, nulla di grave, si rassicuri. – fece dopo un po’ – E’ solo una piccola infezione: adesso le faccio una medicazione, poi le prescrivo degli antibiotici e ci rivediamo la settimana prossima, ok?”
    
    Tutto procedette senza eccessivi patemi e già al finire della medicazione il dolore si era attenuato… o forse era merito dell’anestesia…
    
    Donato si era appena risciacquato, quando ...
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