1. Bondage con Lidia


    Data: 19/04/2019, Categorie: Anale Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster

    ... mascherare.
    
    Tutto si svolse come previsto.
    
    All’ora programmata lasciò il marito dinanzi all’ingresso dell’aeroporto, lo salutò teneramente e lo guardò mente superava i primi controlli. Gli lanciò ancora un saluto agitando il braccio sollevato, poi si voltò verso l’uscita. In quell’istante la sua espressione mutò repentinamente, lo sguardo dolce e, al limite, sofferente per il distacco si trasformò in uno freddo e deciso. Marina camminò veloce verso l’auto, salì e avviò il motore. Durante il tragitto di andata aveva notato una piazzola, ai lati della strada, dove gli arbusti erano sufficientemente alti e densi da nascondere comodamente una persona agli altri automobilisti.
    
    Si fermò in quel luogo bloccando le gomme per un lungo tratto tanto andava veloce, con un occhio sull’orologio aprì il bagagliaio e prese un piccolo telo e il sacco di plastica posato al suo fianco. Corse nella macchia verde e stese il telo in terra, in quel momento pensò che se qualcuno l’avesse vista fermarsi e correre avrebbe, senza dubbio, pensato ad un impellente ed improvviso, nonché improrogabile, bisogno fisiologico. Sorrise mentre si sfilava l’abito esteriore e con i piedi scalciava le scarpe. Tentennò in equilibrio su di un piede solo mentre l’altro s’infilava nella scarpa dal tacco alto, fece per appoggiarsi ad un ramo ma bloccò la mano a metà strada.
    
    Spine! Lei nutriva un odio profondo verso tutti gli arbusti spinosi; probabilmente dal giorno in cui, da piccola, era caduta in un ...
    ... rovaio. Temeva e detestava quelle piante e tutto ciò che era spinoso, se qualcuno le regalava delle rose rischiava di ritrovarsele appoggiate sulla testa in malo modo, spinte da sufficiente energia cinetica.
    
    Rabbrividì mentre ritraeva la mano, quindi si costrinse a rallentare i suoi movimenti per non rischiare di cadere. Con calma infilò pure l’altra scarpa poi, sfilò le spalline dell’abito calandolo sino in vita e si tolse il reggiseno riponendolo nel sacchetto delle scarpe. Sistemò nuovamente l’abito al suo posto. Ora, senza reggiseno sentiva meglio, il serico tessuto che scivolava sulle mammelle le dava una piacevolissima sensazione eccitante. Raccolse la sua roba e tornò verso la macchina, sistemò tutto nel bagagliaio quindi partì in direzione della città.
    
    Arrivo sul luogo dell’appuntamento in perfetto orario, come sempre. Si guardò intorno ma della sua guida neppure l’ombra. Attese nei pressi dell’auto come le era stato indicato; sul momento non pensò che proprio quella via era frequentata dalle prostitute e dai loro clienti. Anzi, era il luogo in cui lavoravano le più belle ragazze dedite a questo mestiere, sempre giovani, eleganti e molto, molto, care!
    
    Realizzò dove si trovava e l’immagine che dava di se nel momento in cui si fermò, al suo fianco, una lussuosa berlina inglese. L’uomo al volante, dopo aver abbassato il finestrino, la salutò con garbo e le domandò se era libera. Subito Marina visualizzò il solito marpione in cerca d’avventura, poi capì bene cosa ...
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