Bondage con Lidia
Data: 19/04/2019,
Categorie:
Anale
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster
... voce, la posizione delle mani o il modo di muoversi; solo uno di questi indicatori era sufficiente a lui per capire lo stato d’animo di Marina, se poi analizzava l’insieme dei suoi messaggi riusciva pure ad intuire quale perversa fantasia impegnasse il suo cervello in un dato momento. Era questa grande intesa, o meglio sarebbe dire il dono esclusivo di lui nel comprenderla a fondo, alla base della loro storia.
Marina si stava chiedendo cosa avesse in mente l’uomo che le stava seduto innanzi, qual’era il programma di quel pomeriggio, cosa fosse riuscito ad organizzare per stimolarla, eccitarla e farla godere. Tentava di carpire dal suo sguardo un indicazione, di cogliere un indizio dai movimenti delle mani o dall’espressione delle labbra; ma era inutile: lui rimaneva sorridente ed impassibile, nulla lasciava intendere il gioco in atto tra loro. Giunta, ormai, al limite della sopportazione fece per abbozzare la domanda fatidica ma lui l’anticipò, dimostrando ancora una volta di saper leggere il suo corpo con la stessa facilità mediante la quale leggeva il quotidiano su cui appoggiava il gomito.
- Lo vedi quell’uomo seduto al tavolo vicino alla colonna di destra?
Quello quasi alle mie spalle! – le domandò lui con aria d’intesa.
- Sì, lo vedo! – rispose Marina mentre tentava d’osservare nella direzione indicata senza farsi scorgere.
- Bene, tra poco si alzerà per uscire dal locale… tu lo seguirai!
Lo pedinerai, stando bene attenta a non farti ...
... scorgere!
Capito? – Spiegò lui.
- Sì!
Poi cosa devo fare?
- Nulla!
Seguilo e basta! Devi solo fare questo! – sottolineò.
- Ok! Si sta alzando ora!
Vado!
Lui non aggiunse altro, osservò Marina attendere che l’uomo oltrepassasse il loro tavolo per alzarsi ed iniziare il pedinamento; quindi chiamò il cameriere e pago il conto, piegò con cura il giornale e controllò di non aver scordato il pacchetto di sigarette sul tavolo, ed uscì anche lui.
Intanto, Marina, stava seguendo l’uomo indicatole tenendosi a distanza, occultata tra la gente che sempre affollava quella zona centrale e commerciale della città. Non lo perdeva mai di vista e ringraziava il fatto che lui camminasse lentamente, se avesse accelerato il passo lei non sarebbe riuscita a tenergli dietro a causa dei tacchi altissimi che indossava. Aveva già pensato, in caso di necessità, di togliersi le scarpe; però, sino ad ora, riusciva a mantenere una distanza costante da lui. Dentro di sé sentiva nascere ed espandersi in tutto il corpo una serie di piacevolissime sensazioni. Si sentiva eccitata non tanto sessualmente ma da ciò che stava facendo: il seguire un uomo sconosciuto per le vie della città le dava delle emozioni che non pensava di provare così facilmente. Forse, pensò, era il gioco in atto ad eccitarla tanto. Non sapeva se quell’uomo era coinvolto in questo gioco o se fosse solamente una vittima casuale, ma era decisa ad andare sino in fondo per godere appieno di quegli stimoli.
Improvvisamente l’uomo si ...