1. Adam vince sempre


    Data: 16/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tanuus, Fonte: EroticiRacconti

    ... sistemava le sue cose io lo osservavo di sfuggita, e nonostante il profondissimo stato di disagio che mi provocava la sua presenza, non potei fare a meno di notare che in quei quattro anni era diventato se possibile ancor più bello e affascinante di quanto già non fosse. “Aspetta un attimo… tu ti chiami… ce l’ho sulla punta della lingua… Samuel, giusto?”. “Daniel” lo corressi io. “Ah certo, certo! Daniel!”. Ci fu qualche istante di silenzio e solo allora capii che forse sarebbe stato meglio che anche io fingessi di non ricordare il suo nome con certezza: “Tu invece Adam, giusto?” “Già! Allora ti ricordi!”. E sfoggiò subito uno di quei suoi sorrisi splendenti ed ammalianti. Continuavo a fare una tremenda fatica a mantenere il contatto visivo con lui, ma stranamente non riuscii a scorgere in lui alcun segno di malizia. Mi sembrava davvero sincero, addirittura quasi ingenuo. Iniziò a raccontarmi diverse cose su di sé. Mi parlò dell’università che stava frequentando, tra le più prestigiose ed esclusive a detta sua, e, a quanto pareva, con ottimi voti. Mi spiegò che nonostante i molti impegni non aveva abbandonato la sua vita da sportivo, anzi, andava quasi quotidianamente in palestra o in piscina. "Doversi allenare a volte è un po' una rottura di coglioni. Ma poi arrivano i risultati e pensi che ne è valsa la pena. Dovresti provare anche tu!". E mentre lo diceva contrasse il bicipite per darmene prova. Infine mi raccontò delle feste universitarie e delle sue innumerevoli ...
    ... conquiste amorose: in pratica non trovava fisicamente il tempo di uscire con tutte quelle ragazze! "Ma dimmi qualcosa di te adesso. Come te la stai passando?". Rimasi interdetto. Addirittura si interessava della mia vita? Ero confuso. Ma forse era veramente cambiato. Gli feci una panoramica breve e sbrigativa sulla mia vita, cercando di rimanere il più possibile sul vago. Fosse stato per me, in due minuti me la sarei cavata, ma fu lui che continuava a sollecitarmi ad andare avanti con continue domande, commenti puntuali, consigli appassionati e battute divertenti neanche troppo scontate. Insomma, non era la classica conversazione forzata, che nasce e prosegue solo per coprire l'imbarazzo del silenzio, destinata ad arenarsi per l'esaurirsi degli argomenti. Lui mostrava un magnetismo e un carisma che ti spingeva ad aprirti senza troppe remore. Piano piano mi sciolsi, fino ad arrivare al punto che mi sentivo rilassato e perfettamente a mio agio con lui. Giunsi persino al punto di fargli delle confidenze personali, che non ero solito lasciarmi sfuggire neppure con i miei amici più intimi. Stavamo discorrendo da circa due ore e sentivo che stava nascendo una certa complicità tra di noi, che forse, se coltivata, sarebbe potuta diventare addirittura una vera e propria amicizia.
    
    - "Be', a figa come stai messo tu?"
    
    - "Lasciamo perdere."
    
    - "Ma come? Vuoi scherzare? È la cosa più importante. Quand'è stata l'ultima volta che hai timbrato il cartellino?"
    
    - "Mmm... be' ecco... Diciamo ...
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