1. La dolce sorellina Elena


    Data: 15/04/2019, Categorie: Hardcore, Tabù Prime Esperienze Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... pulizia nei limiti in cui si poteva, senza forzature; depravato maiuscolo era la nostra pianificazione e complicità nell’incontrarci. Quella sì ci rendeva degni del codice penale! Farlo poi in un appartamento di un uomo di legge ci rendeva euforici. Vera euforia ! E la cocaina se la prendano cretini ed impotenti ! La mia bella sana sorellina mi attese una volta per quasi un’ora, una vera ora di sessanta minuti. Tutti da trascorrere. Nostro padre a lavoro, ma nostra madre non ne voleva sapere né di uscire né di andare a dormire per la pennichella pomeridiana. Quel giorno di marzo 1998 scoprii dopo una cinquantina di “quasi scopate” che Elena ovviamente non era più vergine davanti. Fu durante la solita eiaculazione che mi concedeva da un po’ di tempo nell’ano senza infilarlo troppo e con lei di fianco (perché alla pecorina le faceva troppo dolore) che le misi anche una mano davanti per massaggiargliela e magari esplorare meglio la sua fica dato che non lo facevo sempre. Istintivamente cercai di introdurre l’indice e il medio tra le grandi labbra col polpastrello del pollice sul clitoride e l’anulare sotto l’inguine a sfiorarlo anch’esso e non trovai l’imene che ero abituato a sentire e trattare con delicatezza … mi disse che doveva abituarsi all’idea; se sapevo aspettare avrei avuto anche La Sua Passera per una congiunzione vera. La verginità non volle perderla con me; almeno quella con un altro uomo … compresi perfettamente e le diedi un bacio di conferma. Mentre ricordo che ...
    ... nel ‘94 quando mi concesse la prima leccata di fica mi chiese dopo avermi mostrato l’imene:
    
    “Devi rispettare la mia verginità… ! Quella è l’unica cosa che non voglio regalare trasgredendo...”
    
    “…beh certo…”
    
    Ero un po’ deluso ma razionalizzai presto; poi lei mi invitò all’assaggio del suo sesso: ce l’avevo davanti nei particolari, pulita, fresca. Orgogliosamente tenuta.
    
    “… beh … lecca dai ! Ti piacerà senz’altro! L’ho lavata bene mentre ti aspettavo.”
    
    Presi a leccarla con la leggerezza di ali di farfalla. La sua fica piccola e caldissima mi compensava nella lingua con il sapore dell’innocenza. Odore di sapone fresco e sapore di pescetto bollito. La fica sempre più calda alla lingua di una diciottenne tutta per me. Raccoglievo avidamente le punte delle sua lacrime salate. La sentivo gonfiarsi, pulsare ad ogni mia slinguata. Punta della lingua nello spacco e lingua piena sulle sue grandi labbra. Imparai ad “incassare qualche pelo”. Le sue chiappette bianche e rosee erano prigioniere tra le mie mani che ne venivano carnalmente e scaldate e le mattonelle. Il suo bacino un tutt’uno con la mia faccia. Le mie palpebre a carezzare il suo monte di venere. Il mio naso le toccava ormai ritmicamente il clitoride gonfio. Quando sentì che sarebbe venuta mi chiese di allungarle una mano davanti alle labbra e diede libero sfogo alla sua voce smorzata dalla mia mano destra a mò di silenziatore (nostra madre di sotto era a casa). Mi lasciai mordere; desideravo la sua bocca e la sua ...
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