1. Passaggio pericoloso


    Data: 07/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mads19, Fonte: Annunci69

    ... ma si sa che in queste occasioni la carne è debole, molto debole: mi prese di nuovo la mano, appoggiandola sul suo seno e cominciando a strusciarla sopra la maglietta, e fu davvero troppo…
    
    Cercai di resistere, ma non ce la feci più: era un seno sodo ed abbondante, uno dei più belli che avessi mai sentito. Allungai anche l’altra mano e cominciai a palparglielo, infilando le dita sotto la maglietta per stringerle i capezzoli, che diventarono quasi subito duri e turgidi.
    
    Lei cominciò ad accarezzarmi la testa, mentre io mi avvicinavo sempre di più. - Ah, bravo, continua così… - disse, emettendo dei gemiti di piacere. - Non ti piacerebbe leccarli? -
    
    Non c’era bisogno che me lo dicesse: le tirai giù la maglietta e mi trovai di fronte a due tette enormi… probabilmente, anzi, sicuramente erano siliconate, ma in quel momento non poteva fregarmene di meno. Cominciai a succhiarle i capezzoli più voluttuosamente che potevo, e nel farlo provai un gusto indescrivibile.
    
    Per un attimo mi tornarono in mente i dubbi che mi avevano frenato all’inizio, e mi chiesi cosa potesse volere da me… ma fu solo un attimo, perché nel frattempo portai le mani più in basso, infilandogliele sotto la minigonna per accarezzarla nelle parti più intime.
    
    Ero in preda ad un’eccitazione quasi furiosa, e anche lei stava facendo in pieno la sua parte: allungò le mani verso i miei pantaloni e cominciò a sbottonarli. Mi sentivo l’uccello duro e ritto come un palo, e lei non ebbe da lavorare molto con ...
    ... le mani. Quando finii di accanirmi con la mia lingua sul suo seno, cominciò lei a lavorare di bocca, e ricordo che fu uno dei pompini più piacevoli della mia vita…
    
    Dopo qualche attimo che mi servì per regolare il respiro e riprendere le energie, sentendomi sempre più eccitato e deciso a completare l’opera, mi indirizzai di nuovo verso la mia partner, le accarezzai le cosce le sollevai la minigonna per farle capire le mie intenzioni…
    
    Lei non perse tempo. - Vuoi scopare? - mi chiese.
    
    Non ebbi neanche bisogno di risponderle… Mi prese la mano e me la fece infilare sotto le mutandine. - Fammi godere! - ordinò.
    
    Cominciai il mio lavoro con le dita, convinto che ben presto le avrei sostituite con qualcos’altro. Lei continuava ad emettere gemiti su gemiti, ed io non prestai molta attenzione alle sue mosse, concentrato nella ricerca del mio piacere. Con l’altra mano le tirai di nuovo giù la maglietta, ed andai a tuffarmi con la testa in mezzo a quelle due bellissime tette.
    
    E fu qui che ebbi la sorpresa…
    
    D’un tratto, non so come, mi ritrovai una pistola puntata al volto. Non so dire che reazione ebbi, ma sicuramente deve essere stata di immenso stupore… rimasi come imbambolato.
    
    - E… e questa cos’è? - balbettai.
    
    - Come, non lo vedi? È una pistola! - rispose sarcastica. - Come si dice in questi casi? “O la borsa o la vita…” oppure “Questa è una rapina!” Eh, sì, caro mio… questa è proprio una rapina! Quindi mani in alto… -
    
    - Ma… ma… - restai per un po’ come ...
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