1. Quando la realtà supera il porno


    Data: 29/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Berto747, Fonte: Annunci69

    “Non ci siamo”, disse Luca, “i tuoi racconti sono troppo irrealistici. Sembrano davvero quei porno fatti giusto per..”
    
    Mi vennero in mente i romanzi del Marchese De Sade, di Mirabeau, di Apollinaire: qual era il confine tra fantasia e realtà? Tra possibilismo ed esagerazione? E Masoch, che aveva fatto davvero ciò che era scritto nel suo famoso romanzo? E i romanzi erotici di Alberto Moravia? E quelli di Bukowski?
    
    *****
    
    Luca, il mio miglior amico, volevo testarlo come critico per i miei racconti, dato che sto passando un periodo in cui mi piace scrivere qualcosa di più completo. Voglio capire che tipo di pubblico possono avere questi racconti, e se possono piacere a uno come Luca, che fa della sua virilità una bandiera.
    
    IL racconto che avevo proposto era oltre a queste sue convinzioni, ma speravo che avesse letto anche gli altri che gli avevo presentato, una piccola serie con protagonista sempre la stessa ragazza.
    
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    “La realtà è piuttosto noiosa, non credi?”, replicai “È per questo che esiste l’arte. È per questo che ci sono i romanzi, i film e la pornografia”.
    
    Luca tacque, non seppe cosa rispondermi. Fece una smorfia, scuotendo la testa. Poi disse:
    
    “La tua protagonista sembra una pazza, una bambina isterica e viziata”.
    
    “È proprio questo che mi piace di lei” ammisi sorridendo “e poi…come se non ce ne fossero nella realtà...”
    
    “Sì, ma è troppo esagerato e poi è scritto tutto troppo in fretta…”. Sospirò e cercò di non essere offensivo nei ...
    ... miei confronti: “senti, tu mi hai chiesto un parere ed io te l’ho dato. Non sono il tuo agente letterario, né il tuo editore né un critico. Sono tuo amico e basta. Ti fa sentire bene scrivere? Fallo, che importa? È un po’ come quando ci facciamo le seghe”.
    
    “Sì, certo, e io ti ringrazio per la sincerità. Tu, però, mi stai parlando della veridicità del racconto, io invece volevo sapere un’altra cosa”.
    
    “Cioè?”, domandò Luca.
    
    “Ti ha fatto arrapare? Sì o no?”
    
    Lui si fermò un attimo a riflettere: come faceva ad ammettere che un racconto di un uomo sottomesso a una donna lo aveva fatto eccitare? Lui, che si era sempre definito un maschio alfa.
    
    “Allora”, insistetti: “sì o no?”
    
    “Sì, questo sì”, rispose timidamente.
    
    Sorrisi trionfante.
    
    “Solo che alcune parti mi fanno un po’ schifo”.
    
    Ripensai al Marchese De Sade e sorrisi ancora di più.
    
    “Su, levati quel sorrisetto idiota dalla faccia” fece Luca, infastidito “un racconto erotico, o porno che sia, non deve soltanto far arrapare. Deve avere una trama, raccontare qualcosa, magari affrontare un argomento, magari addirittura una denuncia sociale”.
    
    “Ti stai trasformando in quel critico letterario che dici di non essere”, osservai ridendo.
    
    “Che c’entra? Sono pur sempre un lettore! Se vai in pasticceria e dai un giudizio a un dolce, devi per forza essere un pasticciere o un esperto di dolci? Lo dico dal punto di vista del consumatore”.
    
    “Hai ragione, ti prendevo un po’ in giro. Sì, cercherò di migliorare. Il ...
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