Nascita di una troietta (parte 2)
Data: 25/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: amoimaturi69, Fonte: Annunci69
... blu cadde dalla sua tasca. Notai con sorpresa che ne mancava una. Dopo un momento di silenzio che parve infinito, alzai gli occhi e lo fissai mettendo in quello sguardo tutta la passione che avevo represso negli ultimi mesi. Gettai le braccia attorno al suo collo taurino serrando le mie labbra contro le sue. Per quanto tempo avevo sognato quel momento!
Non era più il tempo delle parole, era il tempo dell’amore. Le mani dell’uomo scorrevano febbrili sul mio corpo eccitato. Avevo tentato più e più volte di negare l’attrazione tra noi, ma quando me lo ritrovai davanti… le mie parole dicevano no, ma il mio corpo gridava “sì, fammi tuo!”.
In estate, ero solito ad assicurare mio padre che sarei andato in spiaggia con gli amici, quando invece osservavo i buoni anziani giocare a bocce e bagnarsi i piedi pieni di artrite nell’acqua salata. E sulla via del ritorno mi capitava più volte, inconsciamente, che i miei passi mi portassero lì, davanti al suo portone. Ma non ho mai osato suonare al campanello, ero sempre scappato via vergognandomi anche al solo pensiero di volerlo rivedere.
Avevo ancora la mia verginità, avrei potuto perderla con qualsiasi ragazzo o ragazza della mia età, ma loro erano come me: immaturi ed inesperti. Desideravo altro. Quei baffi candidi, quel ventre gonfio, quella virilità nascosta dai pantaloni color cachi… perché lui? Questa domanda mi tormentava continuamente. L’amico di mio padre, il mio insegnante privato, un uomo molto più grande di me. Lo ...
... volevo, l’ho voluto per così tanto tempo, eppure non riuscivo ad ammetterlo neanche a me stesso. Ora però quell’uomo continuava a baciarmi e a dirmi cose sporche all’orecchio.
“Spogliati, puttana!” gridò. Io lo scansai arrabbiato, “Ehi, ma che dici, sei impazzito?!”. Nele si rese conto di avermi offeso e si fece improvvisamente paonazzo, “Scusa, Davide, io… Ho esagerato, scusami. Devi sapere che quando la mia eccitazione sale alle stelle esplodo in insulti ed espressioni scurrili… è una brutta cosa, lo so”. L’evidente erezione che spuntava da sotto la sua pancia prominente non lasciava adito a dubbi. Così vulnerabile, mi fece una tenerezza incredibile. Mi avvicinai allora, e feci scivolare la mano attraverso le sue mutande bianche e consunte, gonfie di una virilità insospettabile. Gli sussurrai poi all’orecchio “Fallo di nuovo, chiamami puttana… o meglio, dì che sono la TUA puttana.”. A quel punto, Nele si trasformò in un uomo ben diverso dal maestro gentile, dall’amico fidato e sorridente, dall’uomo in età senile innocente e casto. Sì, Nele si era trasformato in una macchina del sesso.
Mi spogliò completamente e continuammo a masturbarci a vicenda ancora per un po’. Ma ciò non mi bastava. Lo volevo. Volevo donargli la mia verginità. Il vecchio, ormai nudo e sudato come un peccatore in chiesa, era al limite: stava per venire. Consapevole di ciò, mi fermai e il mio rugoso amante mi guardò con disapprovazione esplodendo in un “Che cazzo fai?! Fammi godere, troia!”, ma io feci ...