1. Storie di Tardone


    Data: 20/03/2019, Categorie: Feticismo Maturo Tabù Autore: Batman_112, Fonte: xHamster

    ... prima di andare a letto. Ora la cosa di per sé non era maliziosa ma faceva parte della routine quotidiana ma mano a mano che crescevo quel momento serale in cui la nonna toglieva maglie e gonne restando in bustino e reggicalze diventava sempre più stimolante. Il cazzo mi veniva duro. Lei era lì col suo bustino nero tutto pieno di pezzi e le calze spesso nere e io fissavo il reggicalze e fissavo le mutandine anch'esse nere. Avevo una voglia di toccarle che me ne vergognavo da solo. Poi la nonna toglieva anche il bustino ma mentre lo faceva mi voltava la schiena cosicchè potevo avere solo una vaga idea delle sue grosse tettone. Nonostante ciò bastava il riflesso di esse sui vetri per capire che ben di dio avevo di fronte. Sfilato il bustino e tolte piano piano le calze, una cosa già di per sé molto arrapante la nonna metteva una mano sotto alle tette coprendo i capezzoli e tenendo in mano quelle due angurie scodinzolava in bagno con le sole mutande addosso. A quel punto sapevo che andava a lavarsi e a mettersi il pigiama. Io, che non ne potevo più afferravo le sue calze e me le portavo al viso odorandole per bene. Arrapato lo tiravo fuori e sborravo in fretta e furia prima che lei tornasse.
    
    All'inizio me ne vergognavo.
    
    Si insomma era poi sempre mia nonna ma mano a mano che i giorni passavano pensavo solo a quanto fosse fica e bella in carne.
    
    Di solito ero bravo a sborrare in fretta perchè lei stava in bagno meno di dieci minuti ed io dovevo smenarlo velocissimo se ...
    ... non volevo che mi trovasse lì col picio duro fra le mani e, allo stesso modo ero anche bravo a mirare bene nella mano che chiudevo a coppa sulla cappella per non spruzzare in giro sperma.
    
    Nonostante ciò il mio cazzo lasciava nell'aria una puzza di sesso che certamente la nonna non poteva far a meno di sentire.
    
    Ma non disse mai nulla.
    
    Una volta che la nonna aveva le calze a rete mi arrapai più del dovuto e mi uscì così tanta sborra che non riuscìì a farmela nella mano ma, come un proiettile schizzò in aria andando ad attaccarsi sul muro alle mie spalle.
    
    Ero dannatamente imbarazzato. C'era questa medusa molliccia accanto alla mia spalla e non avevo nulla per pulirla.
    
    Se anche ci avessi provato che avrei potuto fare? La macchia sul muro sarebbe rimasta comunque.
    
    Alla fine, mentre ancora pensavo a cosa avrei potuto fare arrivò lei. Aveva già finito.
    
    Finsi indifferenza sperando che non notasse la macchia e magari dopo, mentre dormiva avrei potuto pulirla ma, forse per l'odore la nonna la vide subito.
    
    Pensavo mi ammazzasse di botte o peggio non mi volesse più con lei invece fu molto dolce... Prese una spugna bagnata dal lavandino e me la diede. “Pulisci bene, togli tutto prima che resti la macchia” non disse altro.
    
    Io obbedii rosso di vergogna perchè era evidente che la nonna sapeva che mi sparavo le seghe.
    
    Che ingenuo che ero. A quei tempi me ne tiravo cinque o sei al giorno e in casa di nonna c'era una puzza di sperma che non ti dico. Solo io non la ...
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