1. Qualcosa che non ti aspetti - 2


    Data: 19/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... l’odore ferino, che ne ammirava la selvaggia, aggressiva potenza. Mentre Renzo gli divorava il sesso con sempre maggiore famelicità, Mimmo prese in mano quel cazzo fibrillante, meravigliandosi del suo calore, della soffice levigatezza della guaina, del licore che vedeva colare con un filo traslucido dalla boccuccia in cima al glande. Vinse il ribrezzo suscitatogli dall’odore, un odore forte ma nello stesso tempo conturbante, e se lo accostò alle labbra. Tirò fuori la lingua raccolse la goccia sospesa a mezz’aria. Il liquido denso e viscoso gli pizzicò sulla superficie della lingua, spingendolo a sollevare leggermente la testa e ingoiare l’intero glande. Ma era troppo e troppo presto: quel corpo estraneo in bocca, viscido e spugnoso, lo disgustò e si ritrasse, voltando la testa.
    
    “Non sei obbligato, se ti fa schifo…”, si sentì allora dire da Renzo.
    
    Ma Mimmo voleva farcela, voleva farcela per lui, per dimostrargli quanto lo apprezzasse. Allora, tornò a impugnare l’organo pulsante, lo scappellò del tutto e anziché ingoiare il glande, stavolta cominciò a leccarlo tutt’attorno, scoprendo dopo un attimo che, passato il primo impatto, il sapore diventava piacevole, quanto avvolgente l’odore caldo e dolciastro del pube. Fissò un attimo la borsa pelosa dei coglioni, che gli penzolava sugli occhi, poi chiuse gli occhi e prese a leccare il glande con la stessa foga e la stessa passione con cui l’amico gli leccava la figa. Lo ricopriva un momento col prepuzio, mordicchiandone ...
    ... l’orlo carnoso, poi tornava a snudarlo e lo slinguava tutt’attorno, con la punta della lingua passando sotto la corolla, frugando nel taglietto rugiadoso, picchiettando sul filetto… imparando dai fremiti, che gli sentiva correre sotto la pelle, e insistendo là dove lo sentiva mugugnare e leccare con più foga.
    
    “Basta… basta… - lo interruppe ad un tratto Renzo – mi stai facendo venire.”, e glielo tolse dalla bocca.
    
    “Mettimelo… - disse, allora, Mimmo – vienimi dentro, come hai fatto oggi.”
    
    “Lo vuoi davvero?”, chiese Renzo, rigirandosi con un movimento fluido e poggiandogli sulla figa la punta sbavata del grosso cazzo.
    
    In tutta risposta, Mimmo gli passò le braccia al collo, lo trasse verso le sue labbra. E mentre la sua lingua anelante scivolava nella bocca di Renzo, il cazzo di Renzo gli scivolava solido e poderoso nella figa bagnata di saliva. Un duplice congiungimento che suggellava l’inizio di una insolita intesa. Né le labbra si staccarono, le lingua intrecciandosi e risucchiandosi vicendevolmente, mentre Renzo iniziava a scoparlo con colpi gagliardi di bacino.
    
    Se la prima volta, lo shock aveva per lo più inibito ogni possibilità di piacere; adesso, sentire dentro di sé il vigoroso organo dell’amico, sentirlo scorrere nella sua intimità spinto dentro con colpi gagliardi, gli accese un fuoco sempre più vivo nelle visceri, un bisogno spasmodico di prenderne sempre di più, di averlo sempre più a fondo. Allora, sollevò le gambe, intrecciandogliele dietro le reni, ...