1. Sottomesso in officina


    Data: 25/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: michiamanotu, Fonte: Annunci69

    ... cazzo.
    
    Oggi il caso era il secondo.
    
    L’autogrill sorgeva in periferia, a fianco ad una piccola radura, attorniata da una rete.
    
    Proprio in corrispondenza dell’autogrill la rete aveva un varco. Lì a fianco lo aspettava l’uomo con cui si era messo d’accordo via messaggio poco prima.
    
    Giovanni parcheggiò la macchina, lo raggiunse e, dopo qualche sguardo i due si addentrarono fra gli alberi. Appena furono abbastanza nascosti l’uomo, un cinquantenne molto alto, brizzolato, dalla pancia pronunciata, tirò fuori il cazzo duro.
    
    Giovanni non lo vedeva bene, ma la reazione fu immediata: si inginocchiò e lo baciò sulla cappella dura e bagnata. Un brivido gli traversò la schiena. Preso da quella magnifica sensazione combinata di rischio ed eccitazione fece subito scomparire il cazzo dello sconosciuto dentro la sua bocca, con la cappella che scendeva giù nella gola. Fu un pompino molto anonimo, ma Giovanni era eccitatissimo. Voleva farlo godere al massimo, voleva essere al servizio di quell’uomo. Ogni tanto riceveva uno schiaffetto e un suo commento di approvazione.
“Brava, troia”.
    
    Giovanni palpitava. Il suo uccello, schiacciato dentro le mutande, implorava di uscire fuori, le sue mani cercavano il corpo dello sconosciuto, quasi del tutto inghiottito dal buio, per tastarne gli attributi maschili: i polpacci forti, i peli sul culo, le palle gonfie, la pancia da uomo adulto, il petto villoso.
    
    Nel frattempo bocca e lingua lavoravano imperterrite.
    
    L’atto non durò molto e ...
    ... dopo circa dieci minuti, l’uomo sborrò copiosamente sul volto di Giovanni, lasciandolo poi lì dopo un veloce saluto.
    
    Passò qualche minuto, giusto il tempo di ripulirsi, e anche lui uscì dalla radura e raggiunse la macchina.
    
    Mise in moto e ripartì, inconsapevole del fatto che occhi increduli lo stavano osservando dall’altro lato della strada.
    
    Nella sua macchina tutta ammaccata infatti, Alberto guardava il suo capo lasciare il luogo dell’incontro.
    
    Poche ore prima, quando Giovanni aveva lasciato l’officina, Alberto lo aveva visto. Era in macchina e stava parlando al telefono con un amico. Aveva ricevuto quella chiamata subito dopo essere uscito e si era fermato a chiacchierare senza partire.
    
    Quando Giovanni era uscito, affrettandosi alla macchina, era di spalle e non lo aveva visto. Dal finestrino aperto Alberto lo sentì mentre registrava con lo smartphone un audio diretto a chissà chi: “Ok, all’autogrill. Sarò tuo.”
    
    Salendo in macchina, l’uomo si era poi diretto verso una direzione totalmente opposta a quella di casa sua.
    
    La curiosità di Alberto era troppa e lo aveva seguito, vedendo la scena dell’incontro.
    
    Si era perfino intrufolato nella radura dietro i due.
    
    Aveva osservato nell’ombra il pompino di Giovanni, aveva sentito l’uomo sborrare mentre la faccia del suo capo veniva riempita di sperma caldo, al buio, in un boschetto, come fosse una prostituta.
    
    Solo che l’aveva fatto di sua spontanea volontà.
    
    Alberto era sbigottito da quella situazione. ...
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