1. Sottomesso in officina


    Data: 25/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: michiamanotu, Fonte: Annunci69

    Era buio.
    
    La luce dell’ufficio di Giovanni, all’interno dell’officina di sua proprietà, era stata spenta in tutte le sale. Solo la luce bianca del computer portatile poggiato sulla scrivania illuminava il suo piccolo e grigio ufficio di una luce fioca. I dipendenti erano stati mandati a casa e la porta chiusa a chiave. L’uomo tuttavia non era andato via come ogni sera nella sua utilitaria, verso l’appartamento di periferia in cui viveva da solo. Quella sera si era fermato all’interno del suo ufficio.
    
    E cosa avrebbero fatto i suoi due dipendenti Massimo e Alberto, l’apprendista, se l’avessero visto in quel momento? Probabilmente sarebbero rimasti sbigottiti.
    
    Questo pensava Giovanni, mentre, in quel piccolo ufficio, giaceva rilassato sulla poltrona mezza rotta, leggermente reclinata, totalmente nudo, con un vibratore acceso su per il culo e il cazzo duro e bagnato.
    
    I piedi poggiati sulla scrivania, erano illuminati dalla luce del monitor che trasmetteva un porno in cui un ragazzo peloso sulla trentina era legato ad una sedia e subiva la sottomissione fisica di un silver daddy pieno di muscoli.
    
    Giovanni era presissimo dalla visione.
    
    Con una mano masturbava senza sosta il suo pisello duro, dalle dimensioni impressionanti, sia in larghezza che in lunghezza, con l’altra ficcava sempre più a fondo il vibratore dentro il suo buchetto peloso.
    
    L’uomo era presissimo e quando sullo schermo il maturo venne sul viso del ragazzo, anche lui iniziò a fremere e a ...
    ... schizzarsi addosso numerosi fiotti di sborra bianca e calda.
    
    Dopo qualche secondo di riposo si diresse verso il bagno e accese la luce, incontrando il riflesso del suo corpo nudo nello specchio.
    
    Quando si guardava, l’unica cosa che riusciva a pensare era che avrebbe voluto essere diverso. Il suo aspetto da uomo forzuto, giusto un po’ in carne e molto peloso non era assolutamente male ai suoi occhi, ma era convinto che, al fine di esaudire i suoi desideri sessuali più profondi, apparire così non fosse assolutamente d’aiuto. Gli uomini dominanti che lo attraevano nei porno avevano quasi sempre partner più giovani, glabri, non troppo massicci, non troppo dotati, magari biondini. Lui non era niente di tutto ciò e la sua paura di non piacere lo aveva da sempre frenato. A quarantacinque anni non aveva ancora mai esplorato le sue fantasie di sottomissione. Certo, ogni tanto si era concesso di fare un pompino ad alcuni uomini incontrati in luoghi di battuage o sulle app, ma mai aveva lasciato che qualcuno scoprisse quel suo lato o che potesse in qualche modo toccargli il buchetto, che, difatti, era ancora vergine, sebbene costantemente trapanato da Giovanni stesso col suo vibratore.
    
    Quella sera giunse a casa molto tardi e subito si accasciò sul letto sprofondando nel più agognato dei sonni.
    
    “Buongiorno!”, salutò Alberto sorridente entrando in officina.
    
    Giovanni e Massimo erano già intenti a lavorare su una macchina rossa piazzata al centro della stanza, il cui motore aveva ...
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