LE CINQUE GIORNATE DI MILANO
Data: 13/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... la sottogonna e riuscendo a fermare l’emorragia, ma l’uomo non riprende conoscenza. Impaurita, gli resta al fianco sentendo i rumori per la strada farsi più vicini e poi più lontani. Si affaccia e vede delle divise austriache. Torna dentro, chiude la porta e la barrica con un mobile spostato a fatica.
Dalla finestra la luce del giorno si fa più fioca. Il trambusto di una folla che corre la atterrisce. Dalla finestra vede un fiume di gente correre urlando:
‘ Hanno preso il Bolza, hanno preso il Bolza ‘
Lei sa chi è Luigi Bolza, uno sbirro odiato da tutti i milanesi. Non riesce a capire se è lì prigioniero della folla o stanno correndo dove l’hanno preso. Non riesce a spostare velocemente il mobile e rinuncia tornando ad accoccolarsi vicino l’uomo. Nella penombra lui si scuote:
‘ Signora Franca, deve andare via, gli austriaci possono arrivare in ogni momento. ‘
La voce è debole, il volto dell’uomo è segnato.
‘ Non posso, sei ferito ‘
L’uomo cerca di mandarla via ancora ma lei resiste. Lui si chiama Giovanni, lei lo conosce bene perché, passato il periodo di lutto, le ha fatto una corte serrata che lei ha respinto solo perché doveva crescere il figlio adolescente. L’uomo si assopisce e poi si risveglia.
‘ GLI AUSTRIACI’ SCAPPA! ‘
Urla non si sa a chi. Franca trova una brocca di acqua e, strappato un altro pezzo della sottogonna, gli bagna la fronte imperlata di sudore. Cerca di farlo bere riuscendoci appena e lui alterna ...
... momenti di lucidità a momenti di delirio, preda della febbre.
‘ Franca, dovete andare via, io sono spacciato oramai. ‘
‘ No Giovanni, non vi lascio così. ‘
Fuori è quasi notte e la donna fortunatamente trova una lampada ad olio che illumina fioca l’ambiente. Alla nuova luce l’uomo si desta ancora, delira.
‘ Franca’ sei qui’ quante volte l’ho desiderato. Lasciati baciare. ‘
La donna non sa opporsi, anche se potrebbe, alla debole stretta dell’uomo. Gli concede le labbra in un bacio umido e veloce.
‘ Che felicità Franca, quanto ho invidiato la buonanima del vostro marito. ‘
L’uomo si accascia ancora sul pagliericcio ma non smette di parlare, sempre a metà tra la lucidità ed il delirio:
‘ Vi ho desiderata da sempre Franca, e ci volevano due grammi di piombo austriaco per ottenere un bacio da voi. ‘
‘ Tacete Giovanni, state male. Non dovete parlarmi così. ‘
‘ Voglio farlo Franca, voglio dirvi tutto quello che provo. ‘
‘ Lo farete quando starete meglio, adesso riposate, vi prego. ‘
‘ No Franca, io non starò mai meglio, e voglio dirvi quante volte vi ho sognata così, vicina a me. Datemi un altro bacio, ve ne prego, io non ce la faccio ad alzarmi. ‘
Turbata, la donna si china poggiando le labbra su quelle bollenti di lui.
‘ Grazie Franca, voi mi fate felice. In tutti questi anni vi ho ammirata da lontano dopo che mi diceste di no. ‘
‘ Ho dovuto farlo, dovevo crescere il mio Martino, non sarei stata una buona moglie ‘
‘ Volete dire che’ ...