1. Blade: vacanza avventurosa


    Data: 04/03/2019, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... dall’oscurità di un passato che non potranno mai davvero scordare. Purtroppo, a volte qualcosa scatena una reazione, un evento apparentemente ininfluente riporta alla mente quelle memorie sopite. E improvvisamente, l’orrore ritorna a imperversare.
    
    Nel mio caso, quando il sedativo fece effetto, fu come se una nova mi fosse esplosa in testa. Ricaddi in un abisso dentro me stesso. E improvvisamente ricordai, con assoluta chiarezza. Amanda Montes lavorava per la compagnia che mi aveva trasformato in quello che ero, o quantomeno era presente durante le loro sperimentazioni su di me. Ricordavo che ero immerso in un liquido, una bara trasparente a schermarmi dal mondo, ma ovattata, distorta, sentii la conversazione tra lei e un sottoposto. -Forza, hai paura?-, chiedeva irritata la Montes. -No… ma potremmo perderlo. Non é una procedura esattamente soft.-, disse il tizio. -Hai visto cos’abbiamo fatto a mister Wilson? Beh, lui non é diverso. Il risultato soltanto conta. Fallo.-. Aghi mi bucarono la cute, spedendomi in vena qualcosa. Sentii il mio cuore iniziare a battere all’impazzata. Paura. E poi… Poi giunse un dolore lancinante mentre sentivo qualcosa crescermi dentro. Mi sentii dilaniare. L’orrore mi travolse. Urlai. Nel vuoto della mia tomba liquida, nessuno mi avrebbe sentito. Urlai finché il fiato non mi fu cavato a forza dai polmoni, finché non mi sembrò di esplodere. Finché non desiderai morire. Poi, improvvisamente, persi conoscienza. Ripresi conoscenza, trovandomela ...
    ... davanti. -&egrave sveglio. Pupille normali, battito accelerato.-, disse la Montes. Un tizio si fregò le mani, soddisfatto. -Eccellente! Dici che il DNA ha attecchito?-, chiese. – Non lo so. Dovremmo farlo uscire per capirlo.-, ammise la Montes. L’altro parve pensieroso, improvvisamente consapevole che forse non sarebbe stata una buona idea liberarmi. -Prenderemo tutte le precauzioni del caso.-, disse la Montes. Io ringhiai, sentendomi pronto a massacrarli a mani nude. La furia che mi era sbocciata in petto era semplicemente immensa. Misi una mano sul vetro. Picchiai. Ancora e ancora. Inutile. Servì solo a dar loro un motivo per sedarmi. Ma prima che ciò potesse accadere, vi fu un esplosione. La Montes uscì e l’altro tizio prese a dare ordini e fare domande. Pensai che sarei morto lì. Pensai che fosse finita. Poi lo sentii, per la prima volta. La netta sensazione che non l’avrei permesso. Picchiai ancora il vetro. E finalmente la vidi. Una crepa. Certo, non potevo dire che fosse gigantesca, era minuscola ma forse… colpii ancora. Niente. Dannazione. Sferrai un pugno al vetro, in prossimità della crepa e d’un tratto avvenne. Snikt. Dalle nocche dell’indice e dell’anulare uscirono quelli che parevano artigli d’osso. Cazzo! Allora… qualunque maledetta cosa mi avessero fatto aveva funzionato, dopotutto. Quantomeno per me. Sotto la pressione, il vetro s’infranse. Emersi dal liquame nudo e decisamente incazzato. Il tizio di prima, quello che si era messo a urlare ordini mi vide. E ...
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