Blade: vacanza avventurosa
Data: 04/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
Per chi non mi conosce: salve! Io sono Alexander Mirror, meglio noto nel sottobosco criminoso e negli ambienti dello S.H.I.E.L.D. come Blade, un mutante con artigli e un fattore rigenerante, roba molto utile quando gli strozzini si stancano di chiederti i soldi gentilmente’ Il lettore avveduto e informato sui racconti che mi riguardano può saltare le prossime righe. Invece, il lettore che legge per la prima volta un racconto che mi riguardi può gustarsi questa breve presentazione. Vivo negli States, nella città di New York (un tempo si chiamava New Amsterdam perché edificata da olandesi’). Non lavoro (specialmente a causa del mio ottimo rapporto con lo S.H.I.E.L.D. che mi ha pagato gli ultimi favori fatti) e, come ho già accennato, sono un mutante. I miei due interessi nella vita sono le donne e le arti marziali, in quest’ordine. C’é anche altro, ovviamente ma il resto è marginale. Un’altra cosa: non mi considero un eroe, diciamo che cerco di fare la cosa giusta ma non di rado mi lascio tentare dall’usare le mie abilità per furtarelli, o almeno così facevo… Recentemente ho avuto il piacere di collaborare nuovamente con Flux, una mutante con cui inizialmente non ero propriamente in buoni rapporti. La nostra ultima missione ci ha spediti sino a Madripoor, ad abbattere un boss locale i cui piani per quell’isola erano quantomeno sinistri (il lettore aggiornato saprà di cosa parlo, quello alle prime armi farebbe bene a leggersi gli altri racconti nel seguente ordine: Flux e ...
... Blade, Blade Royal Flush, Blade: Notti Insonni e Blade: Giorni diversi). Ora, qualche giorno dopo la piacevole conclusione della missione che avevo menzionato poc’anzi, mi trovavo con un bel po’ di soldi in mano e il forte desiderio di una vacanza.
Le Hawaii… Sabbia cristallina, spiagge, un sole che spacca le pietre. Le mie vacanze stavano decisamente andando bene. Sdraiato al sole, mi sentivo crogiolare mentre i raggi solari impattavano contro la protezione che mi ero spalmato sul petto e la pelle sottostante. “Incendiami, possente disco del sole! Dona colore e vita!”, pensai con un sorriso. La spiaggia era piena di gente. Uomini, donne, bambini… Tutti a godersi quel mare cristallino e quel sole indomito che diffondeva il suo calore su ogni cosa. Erano le 13.59. E mi sentivo da dio. Certo, forse un bagno in mare non sarebbe stato una pessima idea e forse neanche cercare di rimorchiare una delle splendide donne che affollavano il mare e la spiaggia sarebbe stato un piano da scartare. Ce n’erano un sacco. Nere, bianche, asiatiche, di tutti i tipi e per tutti i gusti. Ma purtroppo un inconveniente mi impediva di approcciarmi ad esse come normalmente avrei fatto. Normalmente ci avrei riso sopra ma in quel caso, era diverso. Si trattava della mancanza di un pezzo del mio torace. Una mancanza lieve, quasi ininfluente ma in realtà mi faceva sentire… a disagio. Come se essere un mutante non fosse abbastanza… Come se essere in un posto dove solo i ricconi potevano permettersi di ...