Blade: vacanza avventurosa
Data: 04/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... tribale che emergevano dalle vesti come scritture in una lingua che l’uomo aveva scordato tempo prima. Si avvicinò e mi abbracciò, provocandomi un erezione immediata. Poi mi baciò. Il genere di bacio lungo e passionale che amavo, con le nostre lingue a battagliare in ogni secondo di quel meraviglioso scambio di saliva e respiri. La squadrai. Abbronzata, ma non troppo. Spagnola o comunque di discendenze ispaniche o latine. -è divertente: stiamo per fare sesso e tu sai tutto di me, ma io non so proprio nulla di te.-, dissi. -Puoi chiamarmi Amanda Montes.-, appunto, ispanica. Il nostro bocca a bocca riprese. La mia mano destra scese sino ai glutei marmorei della donna. -Sì…-, dissi mentre lei mi accarezzava dolcemente il pacco. Non potevo certo dire che conversare fosse il mio obiettivo principale in quel momento. Lei mugolò appena le sfiorai un seno. Non portava reggiseno, era abbastanza chiaro. Il vestito lasciava intravedere i capezzoli di quei seni di terza misura. -Di dove sei?-, sussurrai mentre litigavo con le chiusure dell’abito di quella donna bellissima. Amanda rise. Mi aprì i calzoni, prendendomelo in mano. -Messico, tesoro.-, disse. Assaporai l’istante i cui mi manipolò. Sospirai, domandandomi quante possibilità ci fossero che me lo prendesse in bocca. Mi sorpresi a sentire la sua lingua lungo tutta l’asta. Evidentemente erano molto alte… Le scoprii i seni appena si fu rialzata, gettandomi su quelle splendide rotondità. Presi a leccare i capezzoli come ...
... fossero stati gelati. Amanda gemette. -Leccameli per bene!-, esclamò. Intanto non smetteva di accarezzarmi il membro. Ed eravamo ancora vestiti e in piedi, una condizione a cui avremmo dovuto porre rimedio quanto prima. -Trovo che il letto sia più comodo.-, dissi. -Penso anche io.-, disse Amanda. La bella ispanica mi afferrò il pene usandolo tipo guinzaglio per tirarmi a letto. Come un cagnolino… C’erano ancora un sacco di cose che non mi quadravano e quel nome, Amanda Montes… Montes… Non riuscivo a ricordare, ma sentivo di averla già vista da qualche parte, molto tempo fa. Qualcosa non stava andando per il verso giusto. Montes, Montes…. Non mi diceva nulla ma sentivo di conoscerla. Per qualche ragione, improvvisamente sentii l’eccitazione venire meno. Amanda mi sorrise. -Che succede? Non ti piaccio?-, chiese con quell’aria da bimba viziosa offesa che sinceramente odiavo. -No, scusa. Stavo cercando di ricordare se avevo chiuso il gas…-, dissi. Doveva essere una battuta ma lei preferì concentrarsi sul mio pene. Mi tolsi i pantaloni e le mutande, togliendomi poi la maglietta mentre Amanda si tolse il vestito. Sotto non c’era nulla che mi separasse dal suo corpo. La mia erezione ritornò prepotentemente. -Allora un po’ ti piaccio…-, sussurrò accarezzandomi il membro. Feci scivolare una mano sino al suo pube. -Decisamente. Mi fai impazzire.-, dissi. Lei mi baciò. Il baciò divenne decisamente passionale. Sentii le sue unghie piantarmisi nella carne. “Dolore… un dolore leggerissimo ma ...