1. Blade: vacanza avventurosa


    Data: 04/03/2019, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... ferite, dilaniato. Ma non avrei ceduto. -E poi?-, chiese lei. Ci agitavamo sempre più debolmente. Un modo come ogni altro per riuscire a convincere quei bastardi che il loro show procedesse secondo i piani, quando in realtà stavamo per prendere il comando nel modo più cruento. -Poi dammi qualche istante. Fai sì che intervengano.-, dissi. La voce della Montes rimbombò dagli altoparlanti, ordinando alla ragazza, B-21 (così l’aveva chiamata. Doveva essere una sigla…) di uccidermi. “B-21… Vuol dire che gli altri venti esperimenti sono falliti? E per cosa? Per averne uno come me?”. Era orribile, veramente grottesco. E l’avrei saputo fermare. -Avanti!-, ringhiai, -Non dirmi che ti manca il fegato perché ora te lo strappo!-. Affondai allo stomaco. Leggermente. Abbastanza da dar l’idea di volerla uccidere. Lei capì. E affondò al cuore. Atrio destro e ventricolo sinistro trafitti. Emorragia. Bella grossa anche. Insieme a tutto quanto sarebbe potuta anche essere letale. Persino il mio fattore rigenerante aveva dei limiti. -Brava, B-21.-, la voce della Montes, da qualche posto lontano. Mi feci forza. Dovevo reagire. Guarire. E chiudere quella faccenda, liberarmi di quei bastardi una volta per tutte. Il cuore ci metteva un po’ troppo. -Uccidilo!-, esclamò la Montes. B-21 mi guardò. Occhi negli occhi. Biascicai qualcosa. Non ero sicuro di niente. In quel momento, se avesse deciso che ribellarsi non fosse la scelta migliore, avrei solo potuto assistere alla mia morte. Il polmone era ...
    ... tornato. In situazioni del genere, il fattore rigenerante si sbrigava a rimettermi in sesto. Il cuore? Batteva. Debolmente, perdendo sangue a ogni battito. Ma batteva. Inspirai. Che bello! -No.-, disse B-21. Incredulità. Stupore. Mio, e di tutti gli altri. Esalai, mascherando a stento un sorriso. Poi la voce della Montes fece capolino. -Molto bene. Allora lascia che ti dica cos’accadrà.-. Porte che si aprivano. Due uomini. Corazzati come dei cazzo di juggernaut presi dal peggior videogame. -Uccidilo. O ti uccideremo noi.-, disse la Montes. Snikt. Gli artigli di B-21 scattarono. Ero apposto? No. Ma sarebbe dovuto bastare. La guardai, sperando che capisse. -Fai quello per cui sei stata creata, B-21. Adempi il tuo destino.-, disse la Montes. Uno dei Juggernaut puntò la mitraglietta sulla giovane. Mirava alla testa. Silenzio. Un lungo istante di silenzio in cui B-21 alzò gli artigli. Un’offerta a un dio sordo e cieco. O forse solo una messinscena. In ogni caso tutti trattennero il fiato. Io mi preparai. Sarei rotolato di lato, poi avrei tentato di rialzarmi, non importava cosa sarebbe successo. Non gli avrei permesso di usarmi ancora. -Io non sono B-21.-, sibilò la bionda. Sorrisi. Mi girai su me stesso, ignorando il dolore. Dopo un po’ diventava semplice ignorarlo. E attaccai, proprio mentre la ragazza si girava portandosi fuori tiro e fendendo il nemico al viso. -IO SONO BETHANY!-, ruggì. Tranciò il facciale del tizio. Non arrivò al viso ma lo costrinse in difesa. Raffica. Troppo ...
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