1. Antonio non deve sapere


    Data: 11/02/2019, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Sesso di Gruppo Autore: VittorioV, Fonte: RaccontiMilu

    ... battona, maiala, ed altro ancora che non capivo, perché i due, abbandonato il decoro da manager iniziale, parlavano in napoletano stretto. Bene intostati da quel pompino, decisero di prendersi un altro assaggio di quel boccone, e fecero mettere Manuela a pecora sul sedile posteriore del suv. Uno dei due si sedette di lato, continuando a farsi succhiare il cazzo. L’altro si era posizionato alle spalle della femmina, e aveva iniziato a montarla. -Ecco, prendi la minchia. Madonna che culo che tieni piccolina. La innocente Manuela non pareva troppo infastidita, a quel punto. Il cazzo lo succhiava con ogni cura, e le spinte forti che riceveva alle spalle sembravano incitarla. -Quanto siete porci, voi due. Che cazzi duri che avete. Non mi fate troppo male. Diceva la zoccola, come un’attrice porno consumata. -Ti rompiamo, altro che. -Tanto abbiamo tutta la serata. -Ma come? Avevate detto che dopo Antonio ci raggiungeva. -Macché, Antonio tra due ore dovrà accompagnare in auto un giapponese a Roma, per chiudere un affare importante. Tornerà domattina. I due ridevano, continuando a fottere la donna. -Mi avete presa in giro, avevate architettato tutto prima! -E credevi che ci saremmo fatti sfuggire una come te? -Una sgualdrina che ha così bisogno di cazzo? -Che ti sta piacendo, non è vero? -Dillo! -Bastardi, siete due bastardi, Antonio non si merita questo. Ma la voce di Manuela era sempre più strozzata, sempre meno decisa e sempre più virava verso l’affanno, il
    
    lamento, l’urlo di ...
    ... goduria. Che non tardò a venire, quando i colpi di quello dietro aumentarono di frequenza, fino a sborrarle dentro. -Ti riempio vacca, ti riempio, eccomi, ecco, vengooooo! -Bastardo, bastardo, mi fai godere, mi fai godereeeeeeeeee! E si accasciò sulla pancia di quello davanti, che intanto le strizzava le tette, mungendola. Ci fu un secondo di pausa, fino a che quello che teneva Manuela sulla pancia le rimise il cazzo in bocca, dicendole di succhiare, che doveva svuotarsi anche lui. Poi sarebbero ripartiti. -Per dove? -Ti portiamo in albergo da noi, e ti fottiamo tutta la notte. -Si, ci raggiunge anche Luciano (l’altro socio), ti vuole fare anche lui. -Abbiamo coca, viagra e rum. Ci divertiremo, vedrai. Manuela senza controbattere riprese a succhiare, facendo sborrare l’uomo nella sua bocca. Silenziosi poi, i tre si misero in auto. Non riuscii nemmeno a tornare al motorino, appena il suv se ne fu andato, mi tirai fuori il cazzo dai pantaloni e mi segai lì appoggiato ad un albero. Non mi ci volle molto a venire, avevo i coglioni gonfi e pieni. Sborrai contro la portiera di un’auto, tanto, sborra densa e bianca. L’indomani rividi Antonio e la sua futura sposa soltanto a pranzo. Ambedue, per motivi diversi immagino, avevano facce stravolte. Di sicuro quella di lei pareva più distesa, meno nervosa. -Che serata. Esordì lui. E mi raccontò la sua versione dei fatti. Lei rimaneva in silenzio, avallando la versione. Io la guardavo, senza poter fare a meno di pensare … a quanto fosse ...
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