Antonio non deve sapere
Data: 11/02/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Tradimenti
Sesso di Gruppo
Autore: VittorioV, Fonte: RaccontiMilu
Io e Antonio ci conoscevamo da tanti anni, oramai quindici. Avevamo condiviso insieme il periodo dell’università, passato insieme a Milano. Quante scorribande, feste, nottate terminate all’alba davanti a un cornetto o ad un’ultima birra, una canna, o tramortiti su qualche divano. Quante ragazze passate per la nostra casa, alcune senza nemmeno saperne il nome. Quante cazzate. Bei tempi, insomma. Poi con il tempo come spesso succede le strade si separano, ma la forza di alcune esperienze vissute insieme rimane, facendo resistere un sottile filo di affetto tra persone che non si vedono più tanto spesso. Fui quindi molto felice quando lui mi contattò dicendomi che sarebbe passato da Firenze, dove ormai vivevo, perché impegnato lì per una tre giorni di lavoro. Che cosa fosse diventata la vita di Antonio, nel frattempo, potevo solo intuirlo dalle foto su facebook. Aveva preso chili, perso capelli, smesso di fumare, e si era fidanzato con tale Manuela, di cui avevo potuto ammirare alcune doti dalle poche foto viste sui social. La mia vita invece era rimasta pressapoco quella di quando facevo l’università. Avevo preso delle quote in un ristorante del centro, ben frequentato, e forse quella era l’unica mia azione sensata e ponderata. Per il resto facevo lo scemo con le donne, mi tenevo qualche serata come barman per scoparmi qualche studentessa straniera ben messa, mi concedevo qualche sfizio, insomma ero un quasi quarantenne giovanile e irrisolto, cui piaceva divertirsi. Io e ...
... Antonio, ai tempi dell’università, prendavamo in giro le coppie che il sabato andavano a marcire all’ikea, oppure la domenica sopportavano i pranzi dai suoceri, si sposavano, si rompevano le palle sul divano, si mettevano le corna per noia oppure si annoiavano così tanto da non avere nemmeno più la voglia di un bel paio di corna. Col cazzo saremmo finiti così, dicevamo ridendo. Invece Antonio pareva essersene dimenticato, e ora davanti mi ero trovato questa giumenta napoletana tettona e mora, Manuela appunto, che presto sarebbe diventata sua moglie. Riccia, almeno una quarta di seno, occhi grandi, culo prorompente. Una vacca che ai vecchi tempi avremmo definito da caserma, pur non avendo mai nessuno dei due fatto il militare. Ma il mio esame finì presto, non potevo soffermarmi troppo su quella femmina, dovevo pur rispettare il mio vecchio amico. Che nel frattempo aveva fatto strada, a differenza di me. Era infatti un manager in carriera, in carico da poco presso una società che agiva nel mondo della finanza. In quei tre giorni avrebbe dovuto assistere i suoi tre nuovi capi, tra soci dirigenti di questa società, che avevano diversi incontri di affari in città. Antonio ne aveva approfittato per portarsi la fidanzata, che incredibilmente non era mai stata a Firenze. -Così si svaga. Lei annuiva, non sembrava una gran chiacchierona. Scoprii che si conoscevano dal liceo, pur non avendo la stessa età, e che lei non aveva mai cagato molto Antonio. … Quando dopo l’università Antonio tornò ...