Antonio non deve sapere
Data: 11/02/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Tradimenti
Sesso di Gruppo
Autore: VittorioV, Fonte: RaccontiMilu
... resistenza intanto era messa a dura prova dalle mani dei due, che adesso erano diventate quattro, senza timore di essere visti. In effetti in quel punto del parcheggio non si potevano vedere se non dalla mia distanza. E il rumore della ghiaia avrebbe fatto da allarme. Ma i due non parevano curarsene molto, intenti a frugare sul corpo della trentaduenne tettona. Uno dei seni della donna era già esposto fuori dal vestito, illuminato dal riflesso della luna, o di un lampione, cazzo ne sapevo. Vedevo il capezzolo grosso e scuro, la carne bianca, e vedevo il porco che pastrugnava indecentemente quella mammella, e avrei voluto esserci io al suo posto. -Forse state esagerando, adesso. Fermatevi. -Manuela, piccola Manuela, non dire così. -Stai brava, su. E proseguivano a sollevarle pezzi di vestito, adesso anche l’altra tetta era di fuori, e i due le si erano attaccati ai capezzoli, succhiandoli forte. Pareva di osservare una fontana. Con le mani intanto continuavano a frugare sul corpo di Manuela, sempre più in difficoltà sulla difesa. -Non fate così, sono la fidanzata di Antonio, avete già fatto troppo. -Ancora non abbiamo fatto niente. -Hai da riempire le mani di un uomo, e non solo. Quasi all’unisono i due le alzarono la gonna, scoprendo quasi per intero le cosce. Si vedevano le mutande, e lo stacco tra la carne bianca e il colore nero di quest’ultime era davvero arrapante. Uno dei due infilò le dita attraverso il tessuto, cominciando a toccarle la figa. L’altro invece, ...
... continuando a ciucciarle un capezzolo, si dedicava al culo, che evidentemente trovava di suo gradimento. -Guarda che roba qui, guarda che roba sta mignotta. -E che figona che tiene, che figa calda. Si sta pure bagnando sta vaccona. -Smettetela, su, vi siete divertiti, mi avete mezza spogliata, adesso basta, fate i bravi. Ma i due non erano affatto appagati. -Fai tu la brava, forza. E si aprì la patta dei pantaloni, facendo uscire il cazzo bello duro. -Scendi giù, dai, prendimi in bocca il cazzo. Manuela fissava quel cazzone, senza muoversi. Anche l’altro uomo nel frattempo si era tirato fuori la minchia, e l’aveva messa nella mano destra di Manuela, che quasi incosciamente aveva iniziato un lento su e giù. -E voi farete fare carriera ad Antonio? Me lo promettete? I due si misero a ridere. -Tu fai quello che devi fare, al resto ci pensiamo noi. E senza aggiungere altro, presero la testa di Manuela e la spinsero verso il basso. Lei si abbassò docilmente, e prese i due cazzi in mano, quasi soppesandoli. E poi alternativamente prese a succhiarli, senza continuare a fare troppe storie. Io continuavo a stare nell’ombra, sperando che nessuno venisse a interrompere quella scena incredibile. Avevo materiale per mille seghe, e non era finita lì. Che cornuto che era il mio amico, e che immensa troia lei. La ragazza continuava a succhiare, i due si godevano la sua bocca e ogni tanto le tastavano le tette, o le infilavano le dita tra i capelli. Per la maggior parte … del tempo la chiamavano ...