1. Il Vecchio Torchio - Capitolo 3


    Data: 09/02/2019, Categorie: Incesti Autore: William Kasanova, Fonte: EroticiRacconti

    ... gettare mozziconi nel giardino di una struttura ricettiva, soprattutto se ci lavori, e che la mattina dopo dovranno cercarla per… ma il pensiero evapora quando il mio sguardo torna sui due ragazzi addossati all’albero e li trovo stretti in un abbraccio ben poco fraterno.
    
    Non posso vedere le loro lingue, ma sono certa che sono una nella bocca dell’altro, mentre una mano di Luca affonda le dita nella chiappa destra di Sara; lei solleva la stessa gamba, usandola per circondare quelle del fratello, lui sprofonda le dita della mano libera nei capelli rossi della sorella, poi la gira e la spinge contro il tronco della pianta.
    
    So che Sara è a conoscenza del fatto che li sto guardando, lei stessa mi ha detto di mettermi qui, alla finestra, a quest’ora, per godermi lo spettacolo, ma nonostante questo, come se abbia paura più di disturbarli che di essere scoperta, mi nascondo ancora meglio dietro il muro della mia stanza, osservando i due con un solo occhio e senza respirare.
    
    Non mi ci vuole uno sforzo per capire che sta per consumarsi un nuovo rapporto animalesco: Sara è contro l’albero, i grossi seni che sembrano abbracciarne il tronco; Luca le tiene la testa contro la corteccia rugosa mentre, una mano davanti a lei, le sbottona i pantaloncini, che dopo pochi istanti scivolano lungo le gambe, afflosciandosi sulle sue scarpe, lasciandola in mutandine rosa. La mano del fratello si abbatte su un gluteo, e sono sicura di sentire il suono dello schiaffo e il gemito di ...
    ... soddisfatto dolore della ragazza. Un attimo dopo, l’intimo raggiunge i pantaloncini e, mentre Luca sembra sussurrare qualcosa di minaccioso nell’orecchio della sorella, quella sorride, annuendo più volte, evidentemente desiderosa che quelle intimidazioni diventino realtà.
    
    Il sorriso della ragazza s’ingrandisce e gli occhi si chiudono in un’espressione di profonda soddisfazione quando una mano di Luca scompare tra le sue gambe e sembra lasciarsi diventare creta tra le dita rapaci del fratello.
    
    Le mie gambe, invece, si stringono, come a cercare di contenere il malessere che si è formato nel mio inguine a quella vista e che inizia a inumidire le mie mutandine. L’eccitazione latente che ha condizionato tutta la mia giornata sta sfociando in un calore insostenibile, nel bisogno di darmi piacere per eliminare questo dolore, più mentale che fisico, che sta attanagliando la mia anima. La mia mano scivola nella pozza di desiderio che si è formata nei miei pantaloncini, assalendo la mia figa come se fosse un predatore che finisce la sua preda preferita; le mie dita accarezzano con ben poca delicatezza le piccole labbra bollenti e sensibili, sprofondano nel calice fin oltre le nocchie. Cazzo, mi infilerei tutta la mano chiusa a pugno tanto sento il bisogno di essere posseduta…
    
    Non mi importa più nascondermi: mi appoggio con più agio all’angolo della parete per avere una migliore vista sullo spettacolo nel giardino mentre mi ditalino. Nel giardino, Luca ha piegato leggermente avanti sua ...
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