1. Il Vecchio Torchio - Capitolo 3


    Data: 09/02/2019, Categorie: Incesti Autore: William Kasanova, Fonte: EroticiRacconti

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    Sono le sette e mezza quando mi trovo, quasi contro il mio volere, davanti all’ingresso de “Il Vecchio Torchio”. Il cartello in legno lucidato, con la scritta in bassorilievo, non è illuminato dai faretti nonostante il sole sia calato oltre le montagne che circondano il lago di Garda. Anche le luci nella zona destinata ai villeggianti sono spente e le uniche accese sono quelle di, suppongo, la cucina dei padroni di casa.
    
    Mi è impossibile impedire al cuore di battere sempre più forte e le mie gambe tremare mentre mi avvio lungo il breve vialetto che conduce alla porta d’ingresso al punto tale che, quando afferro la maniglia, mi sembra di essere vittima di un attacco di ansia. Devo quasi fare uno sforzo per trovare la volontà di abbassare la mano e aprire l’uscio, che si muove senza rumore, girando sui cardini tenuti ben oleati, celando il mio ingresso ai due ragazzi in casa, nemmeno io sia una ladra.
    
    E approfitto della situazione per attraversare il salotto e risalire le scale senza il minimo suono. Per qualche motivo, che io stessa non riesco a spiegarmi, non voglio annunciare il mio ritorno.
    
    O, per essere onesta, sono le parole di Sara di forse un’ora fa a spingermi a comportarmi così, come se fossero state una formula magica scritta su un filo di ragnatela che potrebbe spezzarsi nel caso disturbi lei e suo fratello, e la consumazione della ...
    ... loro cena un rito pagano che non deve essere interrotto per nessun motivo.
    
    Il suono delle suole delle mie scarpe sembra rimbombare nel corridoio delle stanze vuote, quasi possa sovrastare quello flebile di qualche programma televisivo che proviene da sotto. Anche la porta della mia camera è silenziosa, e quasi sento il suono dell’aria che si fende mentre il battente si apre all’interno del locale.
    
    Non accendo la luce ma mi siedo sul materasso, che sprofonda di qualche centimetro sotto il mio peso con un sospiro, chiedendomi improvvisamente cosa fare nell’attesa. A che ora aveva detto, la ragazza? Le nove e mezza?
    
    Sposto con una mano la manica della maglia leggera che ho indossato per la cena al parchetto e leggo l’orario sull’orologio digitale: quasi le otto, scopro con un senso di delusione cocente… Mi tocca ancora aspettare un’ora e mezza per… Un profondo respiro a bocca aperta fa gonfiare il mio petto, tanto lungo che dura diversi battiti del mio cuore che sembra fermarsi, quasi non trovi lo spazio per muoversi agevolmente, e un fastidioso bruciore affiora sui miei occhi al pensiero di Luca che scopava sua sorella.
    
    - Cazzo – sussurro mentre un capogiro si affaccia nella mia mente ma subito scompare. – Devo trovare qualcosa da fare fino ad allora.
    
    Il mio sguardo si posa sul mio tablet, ancora sul tavolino, dove l’ho lasciato ieri sera, la tastiera sottile rimasta innestata e il cavo di alimentazione collegato al muro ma non al computer stesso. Nessuno l’ha ...
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