La ragazza troppo bella - Parte 6
Data: 09/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti
... miei genitori.
Non avevamo voglia di uscire. C'era maltempo, una pioggerella fine ed insistente che rendeva grigia Roma. Dal balcone, si vedevano poche persone per strada. E poi, eravamo ancora impaurite. Elena mandò un messaggio ad Alberto che rispose nel giro di due minuti. "Come stai?". Lui, "Bene, e voi? Ricordati, qualunque cosa....". Era rassicurante. La bellezza ha i suoi vantaggi. Lo riconosco. Io ed Elena ci mettemmo sul divano e cominciammo a sfogliare le serie. Ci mettemmo un sacco di tempo a scegliere qualcosa che andasse bene per entrambe. Elena allungò le sue cosce su di me e si mise comoda sul divano. Non mi infastidiva, anzi. Mentre guardavamo il film, le accarezzavo le ginocchia, come si fa con una persona a cui vuoi bene. Mangiammo una pizza e continuammo a guardare la Tv fino a metà del pomeriggio. Poi, bussò qualcuno ed andai a vedere chi fosse. Era un uomo con un pacco. Un pacco enorme tra l'altro. "Amazon" disse. Non ci pensai nemmeno. Oramai Amazon è come la posta, manco ricordavo le cose che compravo. Aprivo e basta. E quindi apri. Due minuti dopo, bussarono alla porta. Andai ad aprire in déshabillé chiedendo a Elena di mettere pausa. Non guardai nemmeno lo spioncino. Apri e basta. E poi rimasi muta. Dinnanzi a me, tre uomini tutti alti e muscolosi. Il primo aveva con se un pacco con i classici segni di Amazon. Pur se non associai immediatamente la loro presenza con Elena, mi vennero i brividi. Erano inquietanti solo a guardarli. Peggio anche ...
... fecero quando uno di loro allungò un braccio ed apri violentemente la porta. Mi spinsero e caddi sulla moquette senza rumore. Poi, chiusero la porta ed entrarono. Elena non si era accorta di niente. Non aveva messo pausa e quindi era ancora presa dal film. Uno degli uomini si mise un dito in bocca intimandomi di star zitta e si avvicinò di soppiattò. Poi, mise le mani sugli occhi di Elena e disse "Indovina!". Elena dapprima non si scompose. "Eddai, mi fai perdere il meglio del film" disse. L'uomo tolse le mani, e poi con violenza le assestò uno schiaffo che fece rotolare la mia amica giù dal divano. Lei rimase a terra scombussolata ammettendo piccoli suoni di dolore e poi girò la testa a guardare il suo aggressore. Lui sorrideva. Le mani sui fianchi, la guardava visibilmente soddisfatto, ghignava di contentezza. Elena quando lo guardò cambiò espressione. Il sangue si ritrasse dal suo viso facendole assomigliare ad un fantasma, i suoi occhi rotearono quando Pian piano riconobbero l'uomo e poi il tutto sfociò in un urlo che scuotò i nostri timpani. Prontamente, l'uomo fece pochi passi e le diede un sonoro schiaffo di nuovo. Elena cadde metri piu in la sbattendo contro il muro ma rimase zitta. Piangeva in silenzio. Avevo cosi tanta paura che ero paralizzata. L'uomo che aveva picchiato Elena andò in cucina. Trafficando, accese il fuco e mise l'acqua su. Ci chiese dove stesse il tè. Glielo dissi io. Dopodiché preparo cinque tazzine. Quando il tè fu pronto, ne servi per tutti. Non aveva ...