Emanuele e la puttana capitolo secondo
Data: 21/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
... portata a una festa, ma secondo me qualcosa in mente già ce l'avevano, o comunque l'ispirazione gli è venuta lì, perché quando siamo rientrate Lucrezia ha fatto alla compagna "hai visto quante ragazze c'erano? e quante minigonne ultracorte?". "E quante ragazze in minigonna senza niente sotto?", le ha fatto eco Giovanna. D'accordo, avrei potuto cavarmela con un "mi fischiano le orecchie, non è che state parlando di me?". Invece mi sono avvicinata a Giovanna, tra l'altro l'unica che alla festa aveva i pantaloni. Mi era piaciuta l'occhiata sorniona che mi aveva lanciato. Senza alcun preavviso le ho sbottonato i pantaloni e ho infilato la mano dentro chiedendole "e tu sotto cos'hai?". A Lucrezia non l'ho detto, ma non ho avuto proprio nessuna difficoltà, nemmeno una, a slittarle dentro con le dita. Morbida e bagnata. Prima di baciarla le ho sussurrato "questa fregna chi aspettava?". Beh, è così che abbiamo cominciato.
Potrei anche dirvi della mangiata di fragole aromatizzate alla fica-di-Annalisa, ma preferisco raccontarvi del ditalino che mi stavo sparando guardandole scopare. Sensuali, ansimanti, sudate, intrecciate per le cosce: avevano chiaramente già imboccato la discesa. Lucrezia stava già smaniando quando Giò si è fermata - anche un po' sadicamente, direi - e vedendo ciò che facevo mi ha fatto l'occhiolino e dopo avermi baciata mi ha detto "ora la faccio godere come una troia". "Ma guarda che le troie non è che godano poi tanto", ho risposto come una perfetta ...
... cretina. Non l'avessi mai fatto (si fa per dire). Non saprei esattamente per quanto, ma comunque non meno di un'ora, tanto è durato il loro passatempo con la ragazzina-giocattolo da leccare come un cucchiaino, da mordere come un maritozzo, da violare come una quarantena. Fino al botto finale. Avete mai pianto per un orgasmo? No, dico, "pianto". Non i lamenti, il piagnucolio, la lagna fastidiosa. Ché da quel punto di vista potrei ottenere una cattedra all'università. Intendo proprio "pianto", scoppiare a piangere calde lacrime con una lingua che ti frulla davanti e una che ti frulla dietro. Intorno, sul bordo, dentro. Ecco, se trovate un uomo che vi fa piangere leccandovela fatemi un fischio, eh?
Tornando a me e Emanuele, non dico che mi faccia piangere ma ci va molto vicino. E in ogni caso è il primo orgasmo vero dopo un sacco di tempo. La sua barba ispida sull’interno delle cosce me lo accelera, me lo amplifica. E’ da implorare pietà, è da implorare “basta, scopami!”. Cosa che faccio, certo, ma lui se ne frega. Mi giustizia reprimendo con la forza le mie convulsioni e ignorando le mie mani che gli strappano i capelli. E’ squassante. Di quelli che un po' ti fanno dire "ok, fantastico, svegliami tra un mese" e un po' "senti, ho un assoluto bisogno di riempire un vuoto". Evidentemente anche lui ha lo stesso bisogno, perché invece di lasciarmi perdere mi sale sopra. Il compasso delle mie gambe si apre ma non sono io a deciderlo, fanno da sole. Non sono in grado di dire una parola, ...