Emanuele e la puttana capitolo secondo
Data: 21/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
- Ehi, buon anno! Spero di non essere stata io a svegliarti, ti faccio il caffè?
Mi osserva dall'ingresso del bagno, mezzo intontito. Ha sempre un'aria trasandata, ma è quel trasandato di chi si è appena alzato dal letto. Se ne sta immobile, con la maglietta e i pantaloncini celesti del pigiama che gli ho dato ieri sera. "Mettiti questo, è il più grande che ho", "com'è che hai un pigiama da uomo? hai detto che a casa non lavori...", "infatti ha ancora l'etichetta attaccata, però non si sa mai".
- Sicuro di essere sveglio? - domando ancora - dai, torna a letto che ti porto il caffè.
Solo a questo punto mi risponde "buon anno" in automatico, senza grande partecipazione. E soprattutto continuando a guardarmi come se fossimo al Bioparco, lui da una parte e io dall'altra del vetro. Mi volto verso lo specchio, mi studio il viso. La crema si è completamente assorbita, dunque non è quello... boh, magari è l'asciugamano messo a mo' di turbante sui capelli che lo incuriosisce. Ok, è rosa confetto, ma a casa di una ragazza ci sta, eh? Cosa si aspettava, un set giallorosso con il marchio della Roma? Per il resto, non penso che non abbia mai visto una donna nuda. Che è quella faccia?
- Ieri sera non ti avevo... cioè, con quelle cose addosso, no? Ma vista così sembri davvero uscita dalla spuma del mare...
- Ehi grazie! - gli sorrido andandogli incontro - Venere di Botticelli me l'hanno già detto, ma mai così.
- Così come?
- Così gratis et amore dei - rispondo.
Gli ...
... vado vicino. Due bacetti, uno per guancia, e un altro "buon anno, Emanuele". Finalmente mette giù lo sguardo da pesce lesso e sorride. Mi dà un "buon anno Annalisa" più convinto. Mi dice, forse perché siamo proprio uno di fronte all'altra, "sei alta, stai meglio senza quei ridicoli zatteroni". Rido e gli obietto che quelle che lui chiama "zatteroni" sono delle platform shoes di Miu Miu da settecento euro, "comunque sì, neanche a me piacciono i tacchi tanto alti, ma i clienti se li aspettano". Gli ripeto per la terza volta di tornare a letto e aspettare il caffè, ne ho uno con dei filamenti di cioccolato che è una specialità. Mi chiede se può usare il dentifricio, perché è la seconda cosa che fa la mattina. Apprezzo il fatto che non mi dica qual è la prima e rispondo che in qualche cassetto deve esserci uno spazzolino ancora sigillato. "Sempre perché non si sa mai, dovessi portarti a casa qualche cliente...", sorride. "Uh, no, è che ne compro tre-quattro per volta, comunque un po' di tempo ce l'hai".
Quando torno in camera da letto con il vassoio lo trovo infilato sotto il piumone, seduto contro la testiera. Sa di buono, sapone e dentifricio. Gli porgo un bicchiere d'acqua prima del caffè, butto su una poltrona il telo che mi asciugava i capelli, li scrollo, mi infilo anche io sotto il piumone e gli chiedo di passarmi la mia tazzina.
- Non mi piace fumare a letto, ma un'eccezione ogni tanto è possibile farla, no? Ti dà fastidio? O ne vuoi una anche tu? - domando con il ...