1. La vita vissuta in un attimo, in equilibrio sulla


    Data: 05/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... aver abbandonato il mio cazzo, un urlo di piacere liberatorio s**turì dal profondo della sua gola seguito da inconsulti movimenti del bacino e da un rivolo di liquido che fuoriuscì abbondante dalla figa vibrante. Mi spostai di lato per osservarla meglio e godere della vista del suo profondo piacere; la figa ora era libera dal dildo che aveva fino a poco prima contenuto, mentre il suo culo era ancora ben pieno del secondo che, furiosamente, entrava ed usciva senza sosta strappandole ulteriori gemiti. Il suo viso era trasfigurato e trasmetteva il godimento che stava provando, il quale non era ancora completo in quanto, subito dopo, un ulteriore getto di liquido sgorgò dalla sua figa lasciandola, dopo ultimi fremiti, mollemente spossata sul letto: aveva goduto ancora.
    
    L’osservai compiaciuto languidamente abbandonata con gli occhi socchiusi e un dolce sorriso abbozzato sulle labbra, quindi, avendo il cazzo ancora in tiro, iniziai a segarmelo delicatamente. In breve sentii la sborra risalire lungo l’asta, pronta a zampillare sprigionando il mio godimento; Marisa se ne accorse, sollevò il capo verso il cazzo pronto ad esplodere, aprì la bocca per ricevere il caldo nettare che,subito, a fiotti la riempì scaricandole addosso tutto il mio piacere. La lingua di Marisa,appena l’ultimo zampillo fu esaurito, cercò di raccogliere quanto ne fosse rimasto sulle labbra e deglutì con piacere il tutto . Un sensuale bacio fu il degno coronamento di quella goduta.
    
    Uscendo di casa quel ...
    ... pomeriggio,notai una figura femminile in attesa in auto vicino all’ingresso; figura che, appena mi allontanai dalla porta, vidi entrare da dove ero appena uscito. Non ci volle molto a capire che quella donna era la nipote di Marisa la quale, intuendo che la zia si trovasse in compagnia, aveva atteso pazientemente che “il campo” fosse libero. Probabilmente, pensai, voleva anche vedere chi si scopava la zia la quale negli ultimi tempi si dimostrava sempre più allegra, appagata e contenta. Non riuscii a focalizzare del tutto la donna, ma ad una prima impressione mi sembrò un bel pezzo di figa , molto più alta della zia (ci voleva poco) e con tutte le curve al punto giusto, anche se l’abbigliamento non mi sembrò ricercato ne appariscente; quello che mi colpì di lei, neanche da dire, furono le sue calzature, due alte ciabatte con la zeppa di sughero e la patta nera traforata dalla quale spuntavano le dita che però non riuscii a ben inquadrare. A quel punto un’idea balenò nella mia mente; sicuramente la sua visita sarebbe stata abbastanza breve vista l’ora e dato che la donna era sposata, per cui mi appostai a mia volta e attesi la sua uscita. Non avevo idea di come mi sarei comportato al riguardo: se l’avessi solo osservata di nascosto, se avessi fatto in modo che mi riconoscesse, se le avessi rivolto la parola. Decisi che avrei seguito quello che il mio istinto, al momento, mi avesse suggerito. Poco dopo infatti la vidi uscire ed avviarsi verso l’auto posteggiata, mi avvicinai e ...
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