Mara
Data: 28/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Frossi, Fonte: EroticiRacconti
... ninfomane, una sgualdrina, una lupa divoratrice di uomini? Ma che importa? Che cosa gli può importare? La gelosia lui non sa nemmeno cosa sia e per il resto sono fatti loro, Carlo non è di certo un moralista. Vorrebbe solo distaccarsene, semplicemente, metterla nel novero delle tante che in tanti anni ha avuto in equivalenti avventure ma si accorge di non farcela e questo lo fa arrabbiare. Che ci ha di speciale questa Mara? Non sa darsi una risposta, non sa dirlo ma lo sente sulla pelle.
Si rivedono due giorni dopo, Carlo è ritornato nella sua città di origine per la morte di suo padre, un padre assente dalla sua vita di cui però non ha mai sentito la mancanza. Un padre, tuttavia, è sempre un padre, un padre che gli ha lasciato molti dei caratteri somatici e comportamentali per quel poco che sa di lui. Gli ha trasmesso l'amore per le donne e la potenzialità seduttiva verso di esse, lo riconosce. Insomma, se non c'è mai stato affetto tra di loro o stima o simpatia, è stata la natura a segnare un indiscutibile legame. Imbriani Junior lui, indiscutibilmente. Della madre, diceva la zia quando ne parlava, una dolce sensibilità femminea, una freccia in più al suo arco per colpire le ragazze e ferirle dentro. Non c'è molta gente al cimitero per l'inumazione. Del resto, Mario Imbriani non aveva molti amici e lì ce ne sono alcuni che gli porgono le condoglianze, compagni di avventure, giocatori, faccendieri. C'è anche la compagna di Mario, una bella giovane donna ed un signore che ...
... si presenta come un notaio, il notaio presso cui suo padre ha depositato le proprie volontà. Gli dà un appuntamento, lo dà anche a Lia la convivente. Un testamento! Non se l'aspettava, non credeva che suo padre avesse qualcosa da lasciare...
Si rivedono dunque dopo due giorni, con Mara che incontra e gli fa le condoglianze. La incontra per strada, lei a piedi, lui in auto. La invita a salire e lei si fa raccontare, il racconto continua nel posteggio vicino alla Centrale. La vicinanza, il profumo di donna, il profumo di Mara lo travolge ancora: un misto di selvatico, floreale, pepe e cannella. Inebriante, irresistibile. Riparte improvvisamente, come trascinato, “ti voglio” le dice, ti voglio subito e lei ha un sussulto. Escono di città, escono dalla strada, Carlo si ferma all'improvviso, in una radura tra gli alberi. Tutti e due sapevano dove volevano arrivare ed eccoli lì in cerca di una posizione difficile da trovare, poi retrocedono, c'è più spazio lì. Lei lo slaccia, lo sente duro, ansima e gli sale sopra, lo cavalca lo sente tra le cosce e lo indirizza dove vuole, dove lo sente di più e meglio. E' lei che conduce la danza e Carlo non può che partecipare come può, sollevando il bacino, andandogli incontro. Gemiti, sospiri, un urlo soffocato alla fine della cavalcata selvaggia e appagante. Il fruscio delle fronde mosse dal vento, qualche verso di uccello. Il silenzio segue nell'estasi, poi, dopo un po' il freddo li prende e si ricompongono: si asciugano con dei clinex, ...