1. Mara


    Data: 28/01/2019, Categorie: Etero Autore: Frossi, Fonte: EroticiRacconti

    ... Chiude a chiave, gli toglie la giacca, gli sfila il maglione; lo bacia sul torace muscoloso giù giù fino agli addominali, poi gli allenta la cintura e introduce la mano fino a lambire il sesso già eretto, non c'è tempo per togliere i calzoni e così se li abbassa semplicemente. Lei, solleva la gonna, si toglie le mutandine, si pone con le mani al muro di fronte allo specchio e solleva una gamba appoggiando il ginocchio sul bordo del lavandino. Vuole che la prenda comodamente, svelto, da dietro e in un attimo Carlo arriva alle sue spalle. Si introduce in lei umida e accogliente. Spinte reciproche alla ricerca del piacere e frammenti di parole scambiati nell'atto, pieno, rapido, intenso fino all'orgasmo reciproco. Lui la guarda riflessa sullo specchio e le sue espressioni di godimento lo eccitano ancor di più. Un attimo prima Mara gli ha sussurrato “resta pure”. Non poteva in questa situazione che essere quella che usualmente si definisce “una sveltina” e i due ora non possono che ricomporsi in fretta e furia. Fortunatamente nessuno si è avvicinato, altrimenti sarebbe stato difficile nascondersi e nascondere la “cosa”. Un rischio esagerato, certamente, che solo una grande voglia poteva giustificare. Cavolo, era tanto che Carlo non provava una cosa così, un'attrazione forte, indomabile pari a quella di lei per quello che dà modo di sentire perché ora a Carlo viene il dubbio che questa donna semisconosciuta stia giocando con lui, se lo stia “giocando”. Ma a quale scopo dovrebbe? ...
    ... Non c'è spiegazione e poi la sua partecipazione è stata inequivocabile, impossibile una finzione. Vuole subito rivederla non visto, spiarla ma come? Poi un'idea: l'ufficio Collaudi dove Mara lavora e lì di fronte e Mara ha una postazione vicino a una finestra, glielo ha detto che le piace guardare il precoce tramonto invernale all'imbrunire. C'è un potente binocolo nel laboratorio che subito va a prendere e con quello osserva le finestre dell'edificio di fronte, troppo lontano per l'occhio ma non troppo per lo strumento che ha in mano. Ecco la vede ora di profilo davanti al computer, si è pettinata dopo l'amore e rifatta il trucco, coglie la distensione del viso, riscopre una bellezza matura e consapevole. Ora si volta verso i vetri e si mette di faccia, pensa con un atteggiamento malinconico che le si addice. A che pensa? A lui, all'amore? Forse ma forse anche a suo marito, ai figli, all'esistenza, tutto meno che a lui che forse è un gioco, uno sfogo, un'avventura, un mezzo per superare un dolore. Chissà. Sta per lasciare tutto quando arriva un collega, Mariotti, l'ingegnere. Parlano con reciproco piacere e coinvolgimento, si vede dalle espressioni, dai gesti, dagli atteggiamenti. Potrebbe trattarsi di lavoro ma non gli pare. Ora non li vede più si sono allontanati insieme ma poi eccoli fermi in piedi all'uscita dell'edificio fumarsi una sigaretta con atteggiamento confidenziale finché inaspettatamente lui la stringe e la bacia sulla bocca, perfettamente ricambiato. Mara, una ...
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