Biancaneve ai sette nani - 3
Data: 27/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... consigliato di vestirsi da donna per non farsi riconoscere. E non nascose nessuna delle sue responsabilità, chiedendone perdono fra amarissime lacrime di pentimento.
Alla fine i sette fratelli gli si strinsero attorno commossi, uniti da quell’immenso dolore.
“Cosa può essergli successo?”, chiese Bigolo più che altro a se stesso.
“Stava bene, stamattina, - disse Brufolo – era così felice…”
“Ero nella foresta a fare legna… - esordì ad un tratto Segolo, come ricordando all’improvviso – è successo un paio di mattine fa… stavo tornando, quando mi è sembrato di vedere qualcuno che si aggirava da queste parti… non ci ho fatto caso, pensavo che fosse un cacciatore… Ma forse non c’entra niente…”
“Valfrido! - esclamò Carlotto con gli occhi spiritati – non può essere stato che lui. Lo ucciderò!”
“Lo uccideremo!”, disse Brufolo con truce fermezza.
“Lo uccideremo!”, confermarono tutti gli altri.
“Mettiamolo sul letto.”, disse allora Carlotto e lo prese fra le braccia, sollevandolo da terra.
Nel tirarlo su, però, qualcosa si intravide in mezzo alle chiappe del cadavere.
“Cos’è quello?”, fece Minchiolo, rivolgendosi a Brufolo.
Brufolo scosse la testa. Intanto Carlotto aveva deposto sul letto il corpo di Martino e lo rigirò: effettivamente aveva qualcosa conficcato profondamente nell’ano.
Tutti i fratelli si voltarono verso Brufolo, che scosse nuovamente la testa e allargò le braccia, significando di non saperne nulla. Carlotto, che sembrava non essersi ...
... accorto di niente, si chinò e lentamente, quasi temesse di fargli male, estrasse l’arnese, che tenne poi in mano, con tutti che lo fissavano, chi con curiosità, chi con orrore, prima di gettarlo via.
Ma appena il dildo avvelenato fu fuori dal suo culo, Martino riprese colore, il suo cuore riprese a battere, il sangue a circolare e ben presto, fra la sorpresa generale, sbatté le palpebre, aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il volto del fedele stalliere.
“Carlotto!… - esclamò, gettandogli le braccia al collo – mi hai trovato…”
“Sì, mio principe, e stavolta non vi lascerò più.”
Tutti, allora, gli si fecero attorno, esprimendo come potevano la loro soddisfazione.
“Fratelli miei.”, diceva il principe, stringendo le loro mani e ricambiando i loro sorrisi.
E se prima le loro lacrime erano state di dolore, adesso erano di gioia, la più genuina e profonda. Appena gli animi si furono un po’ placati, Martino raccontò quanto era successo quella mattina, confermando che il maleficio era opera di Valfrido.
“Devo tornare al castello.”, esclamò allora.
“Non certo da solo.”, disse Brufolo.
“Sì, - esclamarono gli altri all’unisono – verremo tutti con voi e puniremo quel malvagio.”
Cercarono, allora, degli abiti maschili per Martino e per fortuna ne avevano alcuni nel deposito, lasciati tempo addietro da avventori che non erano stati in grado di pagare il conto e li avevano lasciati in pegno Una volta pronti, si armarono di bastoni e coltelli, e si misero in ...