1. Biancaneve ai sette nani - 3


    Data: 27/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... si precipitò giù dalle scale, correndo, livido in volto, tremante…
    
    “Fottolo… - balbettò senza fiato, indicando verso l’alto col braccio teso – Biancaneve… vieni… corri…”
    
    Fottolo si rese conto all’istante che doveva essere successo qualcosa di grave: si lanciò verso le scale e, scostato il fratello, prese a salire gli scalini a quattro a quattro. Si precipitò nella camera di Biancaneve e si arrestò di botto sulla soglia, davanti al cadavere, che giaceva per terra nudo e scomposto.
    
    “Corri a chiamare gli altri.”, disse al fratello appena riuscì a ritrovare il fiato, mentre lui le si avvicinava esitante, con le lacrime agli occhi.
    
    E poco dopo erano tutti e sette affollati attorno al corpo della povera Biancaneve, che piangevano, chiedendosi cosa le fosse capitato, folgorati dalla disgrazia e incapaci di articolare pensiero.
    
    In quel momento, un viandante lacero e sporco entrava nella locanda, con la speranza di un piatto di minestra per amor di Dio, perché nelle tasche gli era rimasta solo la polvere della strada. Avanzò nella sala, meravigliandosi di trovarla deserta e col camino ancora spento; stava per chiamare, quando sentì i pianti provenienti dal piano di sopra. Incuriosito, si avvicinò alla tromba delle scale, chiedendosi se era il caso di salire a vedere. Temeva di poter essere indiscreto, immischiandosi in una faccenda privata, ma i pianti che sentiva provenire dall’alto erano così sconsolati, che forse avrebbe potuto essere d’aiuto.
    
    Allora prese a ...
    ... salire, un gradino dopo l’altro, esitante; giunto in cima, percorse il corridoio, raggiunse la camera e , affacciatosi alla soglia, sbarrò gli occhi, sentendosi schiacciare il cuore come in una morsa.
    
    “No… no… no…”, gemette e corse a gettarsi addosso al corpo di Biancaneve, stringendolo forsennatamente a sé.
    
    Gli altri si guardarono in faccia stupefatti: chi era quello sconosciuto e perché stava abbracciando il cadavere del loro amico?
    
    “No… - gemeva intanto il nuovo arrivato – no, non era questo il destino che speravo per voi… non era questo… Avevo giurato di salvarvi e invece vi ho perduto… Pazzo, pazzo, pazzo che sono stato… non dovevo lasciarvi… non dovevo permettere che vi facessero del male… - e voltosi ai presenti – Cosa gli avete fatto?”, chiese con tono accusatorio.
    
    Brufolo, allora, gli si avvicinò:
    
    “Conoscete questo ragazzo?”, gli chiese.
    
    “Questo ragazzo... – rispose quello che ormai abbiamo riconosciuto essere Carlotto, che da tempo vagava alla sua ricerca, dopo essere fuggito dal castello – questo ragazzo era il mio signore… avevo giurato di salvarlo dai suoi nemici, ma non sono stato capace… Dovevo morire io al posto vostro, mio dolce principe…”, gemette, tornando a stringere fra le braccia il corpo ormai freddo di Martino.
    
    “Principe?…”, si meravigliarono gli altri.
    
    Allora Carlotto raccontò loro tutta la storia, per filo e per segno: raccontò le angherie e gli abusi del fratellastro; raccontò come lui lo avesse aiutato a fuggire e come gli avesse ...
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