1. Biancaneve ai sette nani - 3


    Data: 27/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... chiaramente di cosa diavolo stai parlando o ti faccio cacciare a calci nel sedere.”
    
    “Perdonate, Altezza, ma mi serviva una vostra conferma, prima di…”, e gli raccontò per
    
    filo e per segno quanto gli era capitato di vedere alla Locanda dei Sette Nani.
    
    “Era lui?”, chiese alla fine il principe.
    
    “In coscienza, non posso dirvelo, Altezza, non ho avuto modo di vederla bene.”
    
    “Capisco. Tu. - chiamò Valfrido una delle guardie – Accompagnalo dall’economo, che gli paghi dieci scudi dal mio appannaggio. Quanto a te, - proseguì volgendosi di nuovo al saltimbanco – torna dalla tua compagnia e… fatti curare quel callo!”
    
    A quella novità, dimentico del piacere che si era prefissato, il principe tornò nelle sue stanze e si vestì in abito da viaggio.
    
    ***
    
    Biancaneve si era svegliata quella mattina tutta languida e rilassata: aveva giaciuto l’intera notte fra le braccia di Brufolo, il maggiore dei sette fratelli, un quarantenne fascinoso dal fisico asciutto, il pizzetto alla spagnola e le chiome lievemente inargentate. Era un grande amatore, che aveva saputo sedurre Biancaneve, coinvolgendola nei suoi giochi e innalzandola alle vette del piacere, come dicono i romanzieri.
    
    Nudi, avvinghiati nel letto, tanto Brufolo aveva saputo accendere la sua passione, tanto aveva saputo infiammare la sua libidine, che alla fine lei stessa, sentendosi illanguidire l’ano sotto i suoi baci e le sue leccate:
    
    “Ah, che aspetti? - gli disse, spasimando – fottimi… dammi il tuo cazzo… ...
    ... saziami con la tua carne… riempimi tutt...a… Dai… dai… dai…”, e afferrandogli lei stessa l’uccello teso, se lo guidò nell’orifizio, che lo accolse con un vero sospiro di sollievo.
    
    “Certo che te lo do, puttanella… ”, mugugnò allora Brufolo, immergendoglielo dentro fino alle palle con solo colpo di reni, che li fece rabbrividire entrambi.
    
    Era cambiato in quelle settimane il principe Martino, da giovincello timido e imbranato, oppresso dagli abusi ricevuti, era diventato, oltre che un magnifico giovane sicuro di sé, anche un gran porcellone avido di cazzo e di piacere. Il che rendeva il suo letto un vero porto di mare, in cui i sette gagliardi fratelli si avvicendavano allupati tutte le notti. E Biancaneve ne aveva equanimemente per tutti. Nonostante la complicità che si era creata fra di loro, però, mai Martino aveva rivelato chi era e chiarito il loro equivoco di crederlo un travestito: la prudenza non era mai troppa. Non era un loro tradimento che temeva, quanto la possibilità di essere riconosciuto da qualche avventore di passaggio, se si fosse presentato in vesti maschili.
    
    Brufolo si era da poco alzato per raggiungere l’ufficio, dove curava la contabilità e l’amministrazione della Locanda, quando Biancaneve sentì bussare alla porta di strada.
    
    Era ancora a letto, immersa nel suo languore, per cui non si mosse, sperando che andasse ad aprire qualcun altro. Ma gli altri erano tutti al lavoro e nessuno andò ad aprire. Sentendo bussare di nuovo, Biancaneve si riscosse ...
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