1. Leale, schietta e profonda


    Data: 26/01/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... frequenti era udibile. Lui le accarezzò il viso passandole delicatamente la sua mano fra i capelli. Erano neri, corvini, lisci e luminosi di consistenza fine ma robusta. La sua mano s’apriva e si richiudeva delicatamente sul suo viso, mentre lei chinando la testa dallo stesso lato s’abbandonava a quella carezza. Era dolce e calda, ma forte e decisa. Lui le sfiorò le labbra con le dita che poco prima aveva leccato delicatamente con la sua lingua, la sua saliva era un velo sulle labbra, il movimento sinuoso e lento delle sue dita sulle labbra di lei diventava così intenso che lei ebbe la tentazione di morderle aprendo la bocca. Ma non poté farlo, perché anche la sua lingua voleva quelle dita, le voleva, le sentiva sfiorare le sue labbra.
    
    Le labbra s’incontrarono proprio mentre lui ancora con le sue dita stava tornando alla bocca. La scosse lestamente un brivido, poiché si dovette appoggiare al tavolo della cucina. Erano ancora in piedi, scalzi, dal momento che non si erano accorti d’essere finiti in cucina al buio. Lui la sollevò leggermente appoggiandola delicatamente sul tavolo, mentre lei in maniera così naturale allargò le gambe tirandosi su il vestito nero per far spazio al corpo di lui. Le labbra continuarono a sfiorarsi nel tempo in cui le loro lingue danzavano un bolero sempre più esigente, le mani cominciarono a scivolare addosso, attualmente l’odore di lei era impregnante. Come una calamita attirò l’attenzione di lui, che nel mentre cominciò a leccarle ...
    ... delicatamente partendo da dietro il suo orecchio sinistro per digradare lentamente. Lei rabbrividì di piacere, quella sinfonia era iniziata e ogni movimento era musica soave per il loro corpi, che ondeggiavano e si prendevano. In un attimo e quasi senz’accorgersene si ritrovarono completamente nudi, ancora su quel tavolo della cucina. Piccole gocce impalpabili di sudore scivolavano sulle loro pelli e creavano una sorta di velo umido sul quale le mani erano libere di scorrere. Defluire così come farebbe l’acqua fino a non distinguersi più. Lui aveva delle mani stupende, mentre la pelle di lei s’increspava di piacere al passaggio delle sue mani, lui la respirava attraverso i pori del palmo.
    
    La sua bocca continuava a baciare ogni millimetro del suo corpo in un’esplorazione infinita di sensazioni, che lei non aveva mai provato fino a quel momento, dopo si fermò sul suo seno leccandone i capezzoli turgidi e lei sussultò: era gonfio e perfetto, un seno di donna ancora tonico. Lei immaginava che cosa sarebbe potuto accadere, eppure non se ne curava troppo, perché non voleva perdere neanche un solo istante di quel piacere tanto atteso. Lui frattanto s’inginocchiò davanti a lei, adesso poteva captare l’odore del suo sesso penetrargli profondamente nelle narici e inebriarlo totalmente, poteva vedere nel buio il dolce riflesso della sua eccitazione, che colava incessante bagnandolo. S’avvicinò e le donò un poco del suo fiato caldo, mentre lei ormai aveva perso completamente il controllo d’ogni ...
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