Gay - Racconti Erotici

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... fabbrica con compiti da piccoli dirigenti; nella frequentazione sul lavoro riscoprirono in qualche modo una certa intimità; mentre erano in piedi ad orinare nel bagno della fabbrica, Franco gettò sul cazzo dell’amico prima uno sguardo distratto poi un altro più attento e scoprì che aveva una bella mazza, non molto superiore alla sua, che si proponeva bene coi suoi diciotto centimetri, ma decisamente affascinante.

Glielo disse mentre tornavano alle scrivanie e quel giorno scherzarono un poco sulle precedenti esperienze rammaricandosi di non essere arrivati a fare quella definitiva, la rottura del culo; Gigi osservò che non era mai troppo tardi e che si poteva sempre colmare quella lacuna; una sera che uscirono insieme, propose all’amico di fare un giro con la sua auto, andò a fermasi in una radura nota per gli incontri clandestini e propose a Franco di fargli almeno una sega o un pompino.

L’altro gli contrappose la richiesta di ricambiarlo; si accordarono e dopo poco Gigi aveva il cazzo da fuori e Franco gli menava l’uccello con una certa imperizia; corressero i movimenti e rapidamente si trovarono a godere, uno a masturbare e l’altro a lasciarsi masturbare; ma il desiderio andava ben più in là e presto Franco si trovò con la testa sull’inguine a cercare di farsi entrare in gola quanto poteva del cazzo dell’altro; la tensione della novità provocò una sborrata sapida e ricca quasi immediata.

A quel punto, la situazione si capovolse e fu Gigi a prendere in mano il ...

... cazzo barzotto dell’amico, a rianimarlo con una manipolazione sapiente ed efficace; subito dopo, lo leccava devotamente e se lo infilava profondamente in gola; anche Franco, di fronte alla novità assoluta ed all’emozione che ne ricevette, sborrò in poco tempo nella bocca dell’amico; scaricata la tensione, non ritennero di andare oltre e tornarono a casa.

La cosa rimase sepolta tra i loro segreti per molto tempo; ma la tensione sessuale tra i due era decisamente marcata; più volte, nei bagni dell’ufficio, si rifugiarono a masturbarsi e a succhiarsi con grande eccitazione aggravata dalle precarietà del posto e del pericolo dello scandalo se fossero stati sorpresi; in un paio di occasioni si infrattarono nella solita radura per masturbarsi e succhiarsi a vicenda, ma sempre si fermarono prima di metterselo nel culo come avrebbero voluto.

Quasi per crearsi un argine di difesa da se stessi, presero a frequentare due operaie della fabbrica, caratterialmente piuttosto vivaci e calde, che non esitarono ad accettare di sposarli, forse per coprire anche loro la tendenza ad una certa ninfomania, non grave ma abbastanza chiara; per alcuni anni le cose andarono benissimo e le due coppie marciarono abbastanza d’accordo; tra l’altro, si frequentavano assiduamente e non si lesinavano scambi di commenti e pettegolezzi.

Gigi aveva sposato Cinzia, che delle due era la più focosa; presto si rese conto che bastava poco ad accenderla e farla andare per percorsi suoi spesso improponibili; le ...