Cosa vuoi per natale?
Data: 25/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... fianchi. C'era solo una piccola macchia di peli alla base della spina dorsale, bionda e praticamente invisibile agli occhi ma morbida contro il mio dito.
“Chinati in avanti.”
Gli dissi riconoscendo a stento la mia voce, mezza ottava più bassa e resa spessa dal desiderio e l’energia nervosa.
Gianni spostò il corpo appoggiando il torso sulle sue mani distese, la testa piegata in giù.
Con un altro mi sarei comportato diversamente, gli avrei abbassato subito gli shorts e, dopo aver adorato a sufficienza, con occhi, mani ed immaginazione, il suo corpo coperto solo dai boxer, glieli avrei strappati per scoprire la carne. Ma sapendo che Gianni avrebbe potuto rinunciare, mi fece agire diversamente.
Delicatamente spinsi in giù pantaloncini e mutande, facendo scivolare l’elastico stretto sulle sode natiche sporgenti. La pelle che veniva esposta era un più pallida, più bianco latte del resto del suo corpo, era la parte che non si abbronzava quando correva sul campo o stava in piscina. Cremosa, tesa ed assolutamente mozzafiato.
“Matteo…”
Cominciò, con un tono che conoscevo e che non volevo sentire nella sua voce.
“Shhh”
Gli dissi lasciando che il dorso delle mie dita strisciassero contro il suo culo come se stessi calmando un animale.
Obbediente lui alzò un ginocchio e poi l'altro mentre gli tiravo giù i pantaloncini. Il respiro mi si fermò in gola alla vista di ciò che mi stava davanti: un torso muscoloso, un culo perfetto e le sue palle visibili ...
... tra le cosce allargate.
Tuttavia non feci alcuna pausa; nessuno ‘scatto fotografico’ mentale da usare più tardi, lui era lì.
Chinandomi feci correre in giù un dito alla fessura del sedere, lo sentii ritirarsi e rabbrividire quando passai delicatamente sul suo buco. Lo feci di nuovo e poi un'altra volta mentre la mia faccia si avvicinava sempre più, fino a che il calore del suo corpo non fu una chiara sensazione contro la mia pelle.
Mi chiesi se poteva sentire il mio alito contro di lui, poi soffiai piano dove le mie dita stavano scivolando, guardando come i peli chiari si muovevano in risposta.
“Fallo... fallo e basta.”
La sua voce era attutita dalla bocca contro le lenzuola.
Sentivo contemporaneamente l'imbarazzo ed il desiderio nel suo tono.
Per impedire che avesse un altro pensiero, misi una mano a pieno palmo, gentilmente, su ogni natica e poi ci fu il lento raspare della mia lingua contro la sua pelle. Gianni si inarcò indietro, gli sfuggì un rantolo, incontrollabile, dalla sua faccia seppellita nelle lenzuola.
Incoraggiato, il mio uccello si scatenò indurendosi, intrappolato nelle pieghe dei miei jeans; passai di nuovo la mia lingua su di lui cercando ora di aprirlo di più. Solo pochi attimi e compresi che lui stava spingendo indietro in risposta, i suoi piagnucolii indicavano l'intensità della sua reazione.
Non avevo tempo di esultare. Spingendo in avanti, incontrai le sue spinte con la punta della mia lingua, la punta insistente che lo ...