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018 che strano uomo avevo io
Data: 16/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... che cazzo era. Era la pre frontiera della cortina di ferro. Est e ovest, due placche telluriche della storia in collisione. La strada immetteva in uno stretto cuscino di terra sospeso dal tempo. Ebbi come un brivido e scivolai di poco sul sedile nascondendomi da dalie, gigli, rododendri, rose, tulipani e giacinti e tutti gli altri cazzi di fiori del mazzo. Koba fermò la macchina. Tremavo e mi scappava un coccodè, un tic nervoso ecco. Koba abbassò il finestrino, e s’accostò un uomo in divisa, di qualche passo più avanti rispetto al nutrito gruppo di militari stagliati oltre la linea di frontiera. Il militare chiese a Koba i nostri documenti. Fece tutto lui, estrasse dal cruscotto una consistente busta contenente quattrini e la porse al sergente. Un saluto militare e attraversammo lentamente il varco in quella atmosfera spettrale. Ricordo che avevo il cuore raggelato. Sbucai dal mazzo, osservai i carri armati, il filo spinato e mi permisi di fare un cenno di salutino a tutti quei soldati, così, a manina regale agitando timidamente i ditini. Abbassai gli occhi facendo finta di annusare i fiori perché le facce erano proprio brutte. Sfilarono davanti al mio finestrino patte su patte di maschi in divisa ed è l’ultima mia immagine impressa della mia Italia di allora nell’atto fatale di quel trapasso. Era il 1987. Quel luogo sinistro rispose ad un solo nome. Slovenia. HUNGARIAN RHAPSODY Autobiografia di un libertino.