1. Incastro la mia amica che fa la puttana per scoparmela gratis


    Data: 10/01/2019, Categorie: Etero Autore: quiestille, Fonte: Annunci69

    ... avevi capito la mia battuta su Robespierre”
    
    “ZITTO” Rossella tentò di ribellarsi, ma non servì a molto.
    
    “Cosa vuoi?” disse dopo essersi arresa.
    
    “Vedi, passerotto, devi capire che mi sei sempre interessata, solo che non trovavo il modo per arrivare a scoparti senza tutta quella manfrina del corteggiamento e del sembrare interessante… Inoltre, per quanto potresti non crederci, non sono uno stupratore”
    
    “Quindi?”
    
    “Quindi facciamo così. Ora mi scoperai perché ho pagato, ma d’ora in poi ogni volta che ti chiamo, voglio che tu venga dove ti dico senza le mutandine e con molta molta volontà di collaborare. Capito, passerotto?”
    
    “Sei disgustoso”
    
    “Senti da che pulpito. Forza, mostra la merce”
    
    Liberai Rossella.
    
    In piedi davanti a me, aveva il volto dell’odio puro. Le feci capire a parole che era meglio cercasse di nascondere quanto la situazione non le piacesse. Sapendo il potere che avevo su di lei, obbedì.
    
    Oltre il vestitino rosso che indossava, con la sua scollatura bella generosa e il suo terminare nel punto esatto per mostrare quanto più possibile di cosce senza scoprire la vulva, Rossella indossava delle lunghe calze nere di nylon e un paio di tacchi a spillo sempre neri. Se li tolse e mise il piede su una sedia alla sua destra, poi prese a togliersi la calza in maniera sensuale.
    
    Ripeté lo stesso con l’altra gamba, e il mio cazzo iniziò a implorare pietà e di essere usato. Guardandola, mi leccai le labbra e mi chiesi se glielo avessero insegnato ...
    ... nel night o se fosse un talento naturale.
    
    Rossella, poi, si tolse le spalline e fece cadere a terra l’abito rosso, rivelando un intimo che lasciava ben poco all’immaginazione, ancora più provocante di quello della foto. Per la prima volta, ebbi la seria paura di venire nei pantaloni, ma per fortuna sono una persona con un grande controllo.
    
    Lei prese la sedia e la uso per poggiarci sopra le mani, mettendo in bella mostra il suo culetto perfetto e sodo. Avendolo sognato più volte, non potei resistere alla tentazione di allungare le mani e toccarlo, iniziai a stringerlo e palparlo senza farmi problemi.
    
    “Ti piace?”
    
    “È la parte su cui mi sego di più pensando a te”
    
    “Credo tu non sia l’unico” allungai le mani ai lati del perizoma e cercai di abbassarglielo, ma lei mi fermò.
    
    “Visto che sei un cliente importante, lascia che ti tratti meglio degli altri”
    
    Rossella si inginocchiò davanti a me e mi abbassò i calzoni, rivelando il mio cazzo eretto e durissimo. Spalancò gli occhi, probabilmente sorpresa dalle dimensioni, e iniziò a tastare la punta con le labbra. Dopo un po’, lo portò in bocca e prese a succhiare, sempre più a fondo.
    
    Quanto succhiava bene! Un talento naturale, la tentazione di riempirle la bocca di sborra era tanta, sopratutto quando iniziai a tenerle una mano dietro la testa e ad accompagnare i suoi movimenti. Mi trattenei, dovevo riuscire a provare la sua figa prima, quindi mi limitai a toglierle il reggiseno e strizzarle le tette ogni tanto. Erano ...
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