1. Incastro la mia amica che fa la puttana per scoparmela gratis


    Data: 10/01/2019, Categorie: Etero Autore: quiestille, Fonte: Annunci69

    ... del comodino, e poi non fumo mai prima di scopare.
    
    Andai nel bagno e cagai le costolette di agnello mangiate a pranzo. Poi mi misi a pulire un po’ l’appartamento. Solo perché era un covo di tossici, non significava necessariamente che dovesse sembrarlo.
    
    Finito, avevo ancora quaranta minuti prima dell’ora indicata. Mi stesi sul letto e mi dedicai a completare i numeri della settimana enigmistica accumulati sul comodino, tutti miei perché nessun altro faceva cruciverba lì.
    
    Ne passarono cinquanta prima che citofonasse. Alzai la cornetta e usai uno dei miei “superpoteri”, ovvero quello di abbassare il tono di voce rendendolo totalmente irriconoscibile da come parlo di solito.
    
    “Ti sto aspettando” e premei il pulsante per aprire il cancello pedonale.
    
    Dopo un altro minuto, sentii qualcuno bussare. Mi alzai, guardai nello spioncino e mi assicurai fosse lei.
    
    Lo era.
    
    E indossava un vestitino che mostrava le sue tettine ben più di quanto le regole della scuola le avessero mai consentito, ero talmente arrapato da poter bucare la porta con il cazzo, ma dovevo rimanere lucido.
    
    In esattamente due secondi io: aprii la porta, le afferrai un braccio, la tirai dentro e richiusi la porta.
    
    “TI PREGO! NON MI UCCIDERE” gridò presa dal panico, solo per poi constatare chi fossi.
    
    “Ghiglialm’?”
    
    “Guillame. Si pronuncia Ghigliomm’, mi offende che tu continui a sbagliarlo”
    
    “Sei tu Shlemiel Jaffe?”
    
    “E mi offende ancora di più che tu non abbia sbagliato questo nome. ...
    ... Comunque, si e no, è un nome che usano più persone”
    
    Rossella si guardò intorno per l’appartamento, guardò il quadro (sa sempre attirare l’attenzione) e poi tornò a guardare me.
    
    “Che sta succedendo?”
    
    “In poche parole, ho scoperto che fai la puttana”
    
    “Tu non lo dirai a nessuno!” lo disse con un tono di comando. Il mio sourire sardonique, basato su un talento naturale ma perfezionato con anni di pratica, le fece capire che aveva molto poco potere al momento.
    
    “Una cosa alla volta. Prima di tutto, perché la figlia di un banchiere e di un altro banchiere vende il suo grazioso corpicino allo stesso prezzo del mio orologio?”
    
    “Perché dovrei dirtelo?” non risposi subito, ma presi il telefono dalla tasca.
    
    “Perché quello che hai detto è registrato, e ora questo audio posso inviarlo a tante persone, magari nel gruppo della classe o a mam…” Rossella tentò di prendermi il telefono con la forza. Per sua sfortuna, avevo imparato a replicare le tecniche di combattimento usate dalla polizia. Prima ancora che potesse metterci le mani sopra, era stesa di schiena sul letto, con le mani tenute da me dietro la sua schiena e il mio peso a fermarla.
    
    La nuova situazione la convinse a parlare.
    
    “Mamma e papà non vogliono più raccomandarmi pagando i prof, quindi devo farlo io”
    
    “Ma guarda. Piuttosto che farti una cultura, hai preferito farti un prezzario...”
    
    “Zitto”
    
    “E questo spiega anche com’è che a quella interrogazione sapevi così bene il periodo del Terrore, ma non ...
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