1. Incastro la mia amica che fa la puttana per scoparmela gratis


    Data: 10/01/2019, Categorie: Etero Autore: quiestille, Fonte: Annunci69

    Sapete, di quelli che frequentano il liceo classico come me, ce li si immagina tutti come dei perfettini, figli di papà, snob e tendenzialmente filocomunisti. Io, tolta la parentesi filocomunista, sono l’esatto opposto.
    
    Non che sia un teppista, benché la mia famiglia non sia delle più agiate e molti miei parenti lo siano. Più che altro, sono un costante potenziale criminale.
    
    La verità è che sono intelligente, troppo intelligente. Non ho bisogno di impegnarmi per riuscire negli studi e nella vita, e questa consapevolezza mi annoia. Quindi, cerco di riempire questo vuoto esplorando i lati più miserevoli della società, quelle zone degradate piene di tutti coloro che, volenti o nolenti, sono sul fondo dei valori umani. Più volte ho rischiato rapine o cose peggiori passando in quei luoghi, ma me la sono sempre cavata. L’ho detto, sono intelligente.
    
    Dunque, mentre camminavo una notte per una di queste vie del mio paese, arrivai davanti un luogo che si presentava essere un semplice night club (sì. Credeteci). Si chiamava Urania, manifestando una certa ignoranza di cultura greca da parte del proprietario, e tendevo sempre ad ignorarlo. Lo avrei fatto anche quella volta quando, con mio sommo stupore, vidi entrare nel locale una figura conosciuta.
    
    Si trattava di Rossella, una mia compagna di classe. Una ragazza esile, dalla carnagione scura, il seno tondo e il culetto a ciliegia. Ho elencato le cose nell’ordine in cui le ho notate la prima volta che l’ho vista, poi ho ...
    ... scoperto che aveva i capelli castani, le labbra sottili e gli occhi… Di che colore aveva gli occhi?
    
    Comunque, nonostante non ci fossi mai entrato, mi era stato detto come quel luogo avesse due ingressi separati. Uno frontale per i clienti, uno laterale per i “lavoratori”, ed era da quest’ultimo che lei era entrata. Quando vedo qualcosa di curioso, cerco di ricavarne delle opportunità; quando trovo delle opportunità, le sfrutto sempre al meglio.
    
    Assicuratomi che Rossella non mi avesse visto in lontananza, sollevai il cappuccio della felpa e mi diressi verso l’ingresso. C’era questa fila di una decina di persone e un buttafuori che le controllava una ad una prima di farle entrare – facevano davvero di tutto per sembrare onesti – sbuffai quando vidi uno dei clienti avanti a me venir scoperto con un coltello in tasca, pensando che sarei dovuto fuggire da una probabile rissa. Invece, l’uomo si limitò ad andarsene.
    
    Arrivò il mio turno.
    
    “Non ti ho mai visto qui” mi disse l’uomo, la sua voce non lasciava trapelare emozioni, e i suoi occhiali da sole (indossati di notte. Che cafone!) nascondevano il suo sguardo.
    
    “Sì, è così. Però, so che servite liquori molto particolari” liquori molto particolari era un codice che mi era stato comunicato da un teppista di quella zona, uno dei tanti amici che mi ero fatto. “servite liquori molto particolari” significava che tu sapevi le ragazze potessero intrattenerti non solo danzandoti davanti.
    
    “Parlane con Marcovaldo” sapevo anche che ...
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