IL RITO
Data: 10/01/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Scribonia, Fonte: RaccontiMilu
... gente della tribù rimaneva ad osservare fino a che non fossero entrati completamente all’interno delle grotte. Poi, dopo averli persi di vista, la gente della tribù iniziò a danzare e a sbattere ancora i bastoni, affinché il suono accompagnasse i tre nuovi Anerak all’atto più alto del rito.
Ordak avanzava nella caverna fino all’estremità della stessa, dove un cunicolo si apriva. Lo percorse: era breve e le pitture, anche le sue, facevano bella mostra sulle pareti. Avanti a se una pelle di orso delle caverne ostruiva la vista di ciò che era all’interno di una stanza; della stanza dove si doveva recare. Un fuoco però dentro la stessa era acceso. Ordak scansò la pesante pelle d’orso per entrare. Sua madre Dysa, nuda ed unta dagli unguenti che le esperte donne della tribù le avevano spalmati addosso, era seduta accanto al fuoco, la pelliccia d’orso stesa in terra ed alcuni manufatti vicino ad essa
“mamma…”
“Ordek, vieni qua” il ragazzo andò accanto a sua madre. La stessa si alzò e Ordak rimase come impietrito. Mai aveva visto sua madre nuda. La donna era splendida, sembrava una divinità, e forse Ordak se lo stava chiedendo se veramente non lo fosse. Il fisico scolpito dal duro lavoro, sembrava un tutt’uno con la roccia della caverna. Le labbra, anch’esse espertamente unte, anche se da un unguento diverso di quello che ungeva il corpo, splendevano alla luce danzante del fuoco. Il sedere duro e perfetto, la parte dov’era uscito venti inverni prima , adorna di non ...
... molti peli ma bellissima. I seni grandi e perfetti, erano in armonia per grandezza con il corpo. “Ora figlio devo ungerti io, è l’altra parte del rito. Sei pronto?”
“sì mamma, sono pronto”
Dysa tolse le vesti di suo figlio, sopra come sotto, accennando ad un sorriso non appena vide le sue parti intime
“che c’è mamma”
“niente Ordak, ma la Madre Terra ha lasciato agli altri ben poca cosa donando molto a te. Disse Dysa sorridendo a suo figlio mentre, presa una ciotola con dentro gli unguenti che le donne avevano spalmato su lei, iniziava a spalmare il corpo di suo figlio iniziando dal collo.
Ordak sorrise alla frase di sua madre
“così come ha fatto con te mamma, ed anche penso con papà” la donna rise
“rimanga fra me e te figlio, ma papà ha solo il bastone del comando…e quello è l’unico bastone degno oramai” risero entrambi a quella frase.
Il corpo di Ordak si stava svegliando al tocco delle esperte e forti mani di sua madre, specialmente quando, con fare molto lento, la stessa iniziò ad ungere il membro, ora semi eretto, di suo figlio. Ordak socchiuse un poco gli occhi. Dysa sorrise. La mano destra di Dysa scorreva avanti e dietro sul pene di suo figlio per poterlo ungere tutto, mentre l’altra ungeva i testicoli
“oh…mamma”
“penso tu sia pronto ora figlio”
“lo credo anche io”
“appoggiati alla roccia Ordak” ed il ragazzo fece come la madre gli stava dicendo. Sì poggiò alla roccia della piccola stanza della caverna. Anche il suo corpo ora stava ...