1. IL RITO


    Data: 10/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Scribonia, Fonte: RaccontiMilu

    ... corpi.
    
    Ordak ed altri due suoi coetanei, Idomin e Nortilak, aventi anch’essi venti inverni di età, uscirono dalla loro caverna di appartenenza familiare, scortati dai loro padri a destra e dalle madri a sinistra. L’uguaglianza era l’unica padrona in questo popolo. Alla vista dei ragazzi, la gente della tribù iniziò a far rumore sbattendo i bastoni l’uno con l’altro, e le donne sbattevano le loro mani facendo echeggiare il tutto per la valle. Il breve tragitto dalla grotta fino a dov’era la Madre sembrò eterno per Ordak ed i suoi amici. Ma finalmente furono dopo pochi istanti avanti agli occhi dell’anziana donna. Il cerchio di anziani che si aprì facendoli entrare, soli, nello stesso, si richiuse al loro passaggio. Così iniziò il rito:
    
    La Madre degli Anerak agitò una cordicella con sopra resti ossei di uccelli e iniziò con la stessa a far rumore e lamenti agitando la mano che teneva la cordicella verso ogni ragazzo. Finito ciò iniziò a parlare:
    
    “Oggi avete passati i venti inverni. Oggi, al trentesimo giorno da quando in questa stagione gli orsi si risvegliano, voi divenite Anerak cessando di essere solo i “figli” degli stessi. Padre Sole, Madre Terra e la Sovrana Morte vi guardano e vi hanno benedetto facendovi giungere sino a questo grande giorno.” Alzò poi le mani verso il cielo “Nostro Padre Sole, benedici con i tuoi raggi la nostra Terra e la nostra gente. Benedici gli animali tutti, gli alberi, i fiumi e le piante ed i frutti che le stesse producono. Madre ...
    ... Terra, tu che ti sposi con il Sole e tramite lo stesso dai forti figli, sostentamento di te stessa e di chi vi abita, onora oggi questi nostri “figli”. Sovrana Morte, te che sei giustizia e terrore, ma naturale e inevitabile ragione d’ogni cosa che vive, padrona sia di chi tiene i bastoni decorati, di chi parla con gli Dèi immortali e di chi poco detiene, benedici questi ragazzi che oggi sono innanzi a voi, tenendoli lontani dal tuo mondo ma che in te trovino una benedizione quando le rughe avranno conquistato il loro corpo”. Dicendo ciò, gli anziani si avvicinarono e, tramite un piccolo bastone forato, soffiarono aria sui volti dei ragazzi che, silenti, chiusero gli occhi per poi riaprirli pochi istanti dopo. La gente sorrideva compiaciuta del rito al quale stava assistendo. Tre Anerak in più da quel momento risiedevano nelle nove grotte.
    
    La Madre diede ad ogni ragazzo una collana con un dente di orso delle caverne, che fra quelli che forse accumuleranno nella loro vita, dovrà sempre essere quello centrale.
    
    “Ora, dovete congiungervi da dove siete nati, con la Terra: sentite il suo calore, delle sue grotte esplorate ogni angolo e sentite l’amore ch’ella ha per voi e vi ha donato. Fate di ciò la vostra sapienza infinita”. Così il cerchio si riaprì e tre ragazze entrarono prendendo per mano i tre riconducendoli, fra il battere dei bastoni ed il plauso delle donne, all’interno delle rispettive caverne abitative. Lasciandoli all’entrata, le ragazze tornarono indietro mentre la ...
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