1. Al Doppio Gusto, cucina privata


    Data: 21/11/2018, Categorie: Prime Esperienze Maturo Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... per controllarne il suo pelo; anche Kate, ovviamente, vide tutto: ne aveva un triangolino soltanto, alto sul pube. Il resto della vagina e le grandi labbra era depilato di fresco, immacolato come la carne di una giovane vergine.
    
    La donna venne invitata a spogliarsi e a mostrarsi in intimo, in piedi. Il marito si premurò che l’ordine venisse eseguito. La signora ci sapeva fare; approfittò sapientemente della musica di sottofondo per rendere il veloce spogliarello, eccitante come non mai.
    
    - Per favore, si spogli pure lei, tutto; la parte di sotto intendo. – disse l’uomo insignificante, che restava seduto e vestito. Il nero, ormai agiva sotto il comando di quello: incredibile! Eppure, in pochi secondi, rimase solo in camicia: sotto si tolse tutto, persino le mutande.
    
    Kate deglutì per la sorpresa, impossibile nascondere che la cosa diventava eccitante, pure se non chiara; ma adesso era evidente che il negro era uno spettacolo della natura. Ben piantato sulle cosce sode e muscolose; un po’ di pancia, tesa ed elastica, gli allargava la camicia ma non lo rendeva certo meno appetitoso. Sotto, oscuro come un grimaldello, pendeva uno spesso, enorme pene: barzotto ma impressionante. Nonostante la sua “dotazione” la figura strideva nell’ambiente, visto che ormai era evidentemente al servizio del bianco, e non solo: sua moglie, seminuda e statuaria, sembrava avere per l’ometto il massimo dell’interesse. In altre parole, era come se la signora si preoccupasse di piacergli.
    
    A ...
    ... quello li? uno sconosciuto di poco conto, vestito alla meno peggio, di certo abbastanza fuori luogo per un ambiente e una serata estremamente raffinata.
    
    - Vieni, - disse il bianco direttamente alla donna, cercava di darsi un tono e di impostare la voce, ma era evidente che egli stesso non credeva a un tale momento di fortuna. – Ti voglio vedere da vicino.
    
    E così fu. Lei, quasi ubbidiente, si avvicinò al suo tavolo. Lui la toccò, la fece girare un po’ per godersela meglio, poi la fermò, e messosi in piedi, lentamente la spogliò completamente con le sue mani. La donna si proteggeva con le braccia, ma lui le ordinò di aprirle e di lasciarle scorrere lungo i fianchi. E lei obbedì. Intanto si guardava intorno, soprattutto verso Kate; sembrava arrossire a causa di quella inaspettata sottomissione.
    
    Mentre sua moglie si faceva palpare da un mentecatto, pure un po’ imbranato, lo splendido negro, sconfitto, sedette senza forze, come uno che è costretto a subire una dura sconfitta. Intanto, più l’altro si faceva ardito, più l’omone si carezzava la lunga asta nera, tipica della sua razza.
    
    Caterina, per una specie di privata autodifesa, si era ripromessa di restare il più possibile neutrale agli avvenimenti che l’attendevano. Sua zia, come al solito, la infilava nei casini “full immersion”, senza mai darle il tempo di prepararsi ai colpi di scena, che sembravano all’ordine del giorno, nell’esistenza della strana parente. Ma Kate si fidava di lei, nonostante il carattere forte si ...
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