Blade’s royal flush
Data: 21/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... bastato offrirti ciò che volevi e una storia strappalacrime ed eccoti qua. Congratulazioni, hai fatto un ottimo lavoro.-, le parole di Karen mi parevano melassa. Ero stanco ma soprattutto disgustato. -E da quando ti sarebbe venuta quella bella idea, Maria? Prima o dopo, eh?-, chiesi. -Ma ovviamente già quando ti vedevo in palestra. Eri il candidato perfetto. In più io lo sapevo che eri un mutante. Avevo trovato una tua foto su un sito. Sei un po’ come Wolverine, solo più controllabile. Più facile da ingannare.-, eccola la verità. Quella che volevo e che ora, purtroppo avevo ottenuto. -Mary, penso che il nostro Alexander voglia qualcosa di più di meri ringraziamenti… Certo forse, ringraziamenti più… concreti, potrebbero piacergli.-, disse Karen. Protese una mano ad accarezzarmi il cavallo dei calzoni. Io rimasi immobile. Sentivo la mia eccitazione. Le volevo. Ma non sarei stato il loro strumento. Non così. Non più. -Oh, ora fa il timido riottoso! Divertente. Forse gli ci vuole un po’ di incitamento…-, disse Maria. Si alzò e mi baciò sulla bocca. Sentì la sua lingua nella mia bocca. Dio, la volevo. Ma c’era un limite. A tutto. -Mi avete usato…-, sibilai. -Esatto. Ma ora ti stiamo ricompensando. Sai quanti uomini vorrebbero essere al tuo posto?-, chiese Karen. Si era sdraiata ed esponeva impudicamente la vulva mentre si toccava. Gemette appena mentre un dito affondava appena tra le pieghe del suo piacere. Maria intanto si era chinata. Inginocchiata davanti a me. A lavorare con ...
... la zip dei miei pantaloni. -Grosso come lo ricordavo. Chissà se regge abbastanza da soddisfarci tutte e due?-, chiese. Mi prese il pene. Prese a succhiarlo. -Puttana.-, sibilai, -Brutta troia doppiogiochista!-. Lei se lo tolse di bocca. Mi sorrise. -Troia finché vuoi, ma a te piace. Non negarlo.-. Karen sorrise. Scese dal letto. -Questo é quello che vuoi. Non negarlo. Ricordati che ti posso leggere come un libro aperto e leggo perfettamente che tu vuoi quello che ti stiamo offrendo.-, disse. Mi accarezzò la guancia. Le sue dita sapevano di lei. Karen rise in modo sottile. Maria continuava a succhiarmelo, occhi socchiusi, espressione da porca. Io sorrisi. -Non lo nego.-, dissi. Accarezzai la testa di Maria. Lei sorrise. Pompò di più. La fermai. -Aspetta…-, dissi. -Cosa?-, chiese lei. -Il letto é più comodo.-, dissi io. Lei sorrise. Si alzò. Anche Karen sorrise. Io pure. accarezzai il petto di entrambe. Notai appena una linea di preoccupazione, un’ombra di dubbio sul viso della telepate. Ma Karen non era sicuramente Jean Grey o Frost. Era solo una povera idiota nata con un dono e aveva creduto che quel dono le avesse garantito chissà quale potere. In realtà, il suo potere si poteva ingannare. Lo avrebbe capito subito. Immediatamente chiusi gli occhi. Strinsi un seno di Maria e uno di Karen. Poi sorrisi. La bocca della bionda si aprì un avvertimento che non arrivò alle labbra. Gli artigli uscirono. Trapassate. Lo sguardo di Maria fu di assoluto stupore. Quello di Karen era odio ...