1. Blade’s royal flush


    Data: 21/11/2018, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... abito abbastanza ricercato. -Vuoi del vino? Non capita tutti i giorni di bere col proprio assassino.-. L’offerta fu quantomai garbata. -No, grazie.-, risposi. Non capivo. Dove diavolo voleva andare a parare? Cercava di salvarsi? Forse. Il vecchio mi sorrise. Fu un sorriso triste, malinconico. -Due anni fa mi hanno diagnosticato un tumore ai polmoni. Metastasi aggressive. Si é già espanso fino all’esofago. Sono ancora grasso perché ho mangiato parecchio prima di scoprirlo ma ora… Io sono un morto che cammina.-, prese a raccontare. Annuii. Capivo. Ma francamente me ne importava davvero poco e niente. Volevo solo ritrovare Maria e andarmene da quella villa di merda. -Quindi capisci che, ora come ora, l’idea di morire consumato da un tumore, soffrendo il triplo di quanto soffro ora…. Non é esattamente la miglior cosa.-, disse Anthony. Annuì. Sì. Capivo. -&egrave per questo che mi accoglie così. Vuole che io la uccida.-, dissi, finalmente comprendendo appieno. Era per questo che non aveva chiamato polizia o rinforzi. Ed era per questo che non era armato. “Un’atto di pietà”. Sì, potevo farlo. -Prima che tu prema il griletto… &egrave stata Karen a liberarti?-, chiese. Io annuì. -Ah.-, un sospiro che sapeva di comprensione di pezzi che vanno al loro posto. Di improvvisa rivelazione. -Immagino sia il suo ultimo dono a me.-, disse. Quella frase mi suonava strana. Non era ironica. E improvvisamente, il fantasma di un notevole quantitativo di interrogativi si fece largo nella mia mente. ...
    ... Indizi, ragionamenti. Possibilità sopite. Aveva senso? Poteva essere davvero così? Rapire Maria solo per avere la possibilità di vendicarsi? O c’era dell’altro che non avevo considerato. Forse non ero che un burattino… Ma non importava. Alzai la pistola. -Fallo.-, la voce del vecchio mi giunse calma. Sparai. La detonazione mi parve attutita dal suono dei miei ragionamenti. Il vecchio sorrise mentre il proiettile gli trapassava la fronte e lo scagliava indietro, sulla poltrona. Il vino si rovesciò sulla scrivania in mogano. Il Re di quella casa era caduto. Ora dovevo cercare la donna. E capire. Perché quello che avevo visto sino ad ora mi aveva dato modo di dubitare.
    
    Attraversai le sale. Una donna, forse una cuoca, aveva tentato di fermarmi. Aveva anche avuto fortuna: mi aveva centrato allo stomaco. Il mio fattore rigenerante mi avrebbe permesso di guarire in… qualche ora. La casa era un mattatoio e se non me ne fossi andato in fretta, forse qualcuno sarebbe arrivato a far domande. Arrivai nell’ala est. Ero stanco, sembravo uscito da un film splatter e ormai, come unica arma avevo il Tanto. E gli artigli. Mi sarebbero dovuti bastare se Karen avesse deciso di non rispettare la parola data. Sempre che non fosse stata abbastanza accorta da corrompere qualcuno della sorveglianza per farle da bodyguard. Sempre che non intendesse usare Maria come ostaggio per garantirsi l’assenza di indesiderate sorprese. Ma ne dubitavo. Al punto a cui ero arrivato dubitavo quasi di tutto. Per la ...
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