1. Blade’s royal flush


    Data: 21/11/2018, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Per chi non mi conosce: salve! Io sono Alexander Mirror, a.k.a Blade, un mutante con artigli e un fattore rigenerante, roba molto utile quando fai giocolieria coi coltelli. Il lettore avveduto e informato sui racconti che mi riguardano può saltare le prossime righe. Invece, il lettore che legge per la prima volta un racconto che mi riguardi può gustarsi questa breve presentazione. Vivo negli States, nella Grande Mela (spesso marcia, direbbe qualcuno). Non lavoro (specialmente a causa del mio ottimo rapporto con lo S.H.I.E.L.D. che mi ha pagato gli ultimi favori fatti e, come ho detto, sono un mutante. I miei due interessi nella vita sono le donne e le arti marziali, in quest’ordine. Questo non vuol dire che io sia un completo ignorante! Un’altra cosa: non mi considero un eroe, diciamo che cerco di fare la cosa giusta ma non di rado mi lascio tentare dall’usare le mie abilità per furtarelli, o almeno così facevo… Comunque nel mio ultimo lavoretto per lo S.H.I.E.L.D. qualche tempo fa, una mutante capace di divenire acqua che risponde al nome di Flux mi ha riempito di botte. Me la sono legata al dito e dopo averla trovata e averle reso il favore alcune volte siamo finiti alleati (ed amanti). Nell’ultima missione insieme, Flux é apparentemente morta. Apparentemente, perché ha lasciato un chiaro segno della sua sopravvivenza qualche tempo dopo. Un segno di cui so unicamente io.
    
    La sala era gremita di persone. Cinque tizi al tavolo oltre a me. Odore di birra, cibo fritto e ...
    ... nicotina. Il tizio accanto a me trasuda nervosismo, ma non servirebbero sensi potenziati o chissà quale intuito per arrivare a capirlo. Semplicemente é pessimo a mentire. Guardai le carte. Re di cuori e fante di picche. Una buona mano d’inizio? Ce n’erano di migliori. Ma anche di peggiori. E restare in gara per ora non mi costava nulla. -Cip.-, dissi. Nel poker il cip equivale al non fare nulla restando in gioco. Il tizio alla mia sinistra parve sussultare, colto da una scarica elettrica. Sicuramente stava fantasticando su chissà quale mirabolante vincita conferita dalle ottime carte che sognava di trovarsi in mano. Per ora il piatto piange. Ci sono solo dodici dollari a riempirlo. Una cifra magrissima. -Allora, Bernard?-, chiede un nero che pare uscito da una fabbrica di steroidi. &egrave spazientito, il che mostra che anche lui ha un’enorme aspettativa su questa mano. -Cip.-, disse Bernard. Il nero sorride mentre un barbuto lancia due dollari sul piatto. Un rilancio pre-flop nel Texas Hold’em é quasi sempre un bluff. Lo so per esperienza. Un tizio lascia cadere la mano, prende e se ne va. Non lo biasimo: é da due ore che sono qui e l’ho visto perdere tipo ottanta dollari. Dagli abiti che porta non sembra proprio ricchissimo. Il nero sorride e vede la puntata, accettando di giocare. Il tizio nervoso pare ancor più nervoso ma decide di richiare. Io, calmissimo, vedo. Flop. Le tre carte sono un sei di quadri, un due di picche e un fante di cuori. Dentro di me calcolai che almeno ...
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