Blade’s royal flush
Data: 21/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... verità, alcuni tasselli stavano iniziando a formare un disegno nient’affatto piacevole a vedersi. Ma mi mancava ancora qualcosa… Un trait d’union che non riuscivo a identificare. Qualcosa di sfuggente. Come un suono in sottofondo. Poi la sentì. Musica. Lady Gaga che cantava Do What You Want. Decisamente uno dei brani che non amavo ascoltare. Mi fermai. Questo era stupido. A meno che Karen non capisse perfettamente che avevo sensi di una certa portata, sicuramente non avrebbe messo una colonna sonora simile per… altre ragioni. Mi sforzai di ascoltare, di capire. E poi lo sentii. Modulato, appena percettibile nella voce di Lady Gaga. Un gemito finito con un “Sì” particolarmente lungo e trascinato. Il genere di gemito che una donna emette quando qualcuno la fa godere. Karen stava festeggiando anticipatamente la fine della sua schiavitù? Oppure… Seguii il rumore sino a una porta in ombra, socchiusa. Altri gemiti, sottili. E la musica che continua. Poi la canzone finì, improvvisamente. E i gemiti rimasero. Inequivocabilmente di Karen. -Oh, sì, continua… Leccala tutta!-. Evidentemente il mio averla immaginata come una gran puttana non era esattamente sbagliato. Sospirai. Restare ad ascoltare e cercare di capire o entrare? Entrare. Anche solo per andare a vedere il bluff. Tanto più che ero abbastanza eccitato. Entrai. Non in modo così sottile: la porta cigolò. Karen, completamente nuda e decisamente discinta e splendida, voltò la testa, fissandomi per un istante. Sorridendo. Poi ...
... picchiettò sulla spalla della giovane nuda e mora che (ora era chiaro che fosse una donna) che le stava leccando servilmente l’intimità. Se avessi avuto dubbi, se mai ancora ne avessi avuti, ora furono annientati. La giovane che leccava la vulva di Karen si fermò. Alla luce fioca dell’abat-jour la vidi. Era Maria. Mi sorrise. -Ciao Alex. Ce ne hai messo di tempo.-, disse. -Immagino tu abbia finito con Jeoffrey e Anthony.-, la voce di Karen mi arrivava a tratti. Molteplici pezzi andarono al loro posto. Nessun’effrazione a casa di Maria. Il fatto che non si fosse accennato a lei se non minimalmente. Il vecchio Anthony che pareva aver capito tutto. Lo stupore di Jeoffrey che inizialmente mi era parso solo sorpresa ma che ora, rivedendolo, capii che nascondeva un’ombra di vero e proprio dolore. Tutto divenne atrocemente chiaro. -Era tutto programmato.-, dissi. -Già.-, cinguettò Karen. Si toccò i capezzoli più per svago che per altro, -Erano anni che volevo prendere il comando. Maria, mia cugina di terzo grado, mi ha decisamente aiutato suggerendo te come… possibile aiutante.-. Maria, seduta a gambe incrociate era impudica quanto quella strega. -Sei stata tu a suggerire a Jeoffrey di venire in quella bisca?-, chiesi. Mi sorprese la calma del mio tono. -No. Ma vederti lì mi ha dato modo di concretizzare l’idea di Maria. La cara Mary, qui é sempre stata molto furba. Ben più del non compianto Jeoffrey. Quel tizio era un idiota. Gli dissi di non giocare contro di te e lui lo fece. Poi é ...