1. Il pipistrello. Atto I, scena V


    Data: 17/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Beinhorn, Fonte: EroticiRacconti

    ... Difficile avesse mai goduto meglio, pur se ben nota la sua esperienza amatoria. E infine si lasciò andare esausto.
    
    Anche Franck che pistonava con vigore e violenza l’intestino raggiunse l’apice poco dopo. Le viscere della Contessa furono inondate tra le urla belluine. Rosalinde godeva senza ritegno, nemmeno lei avrebbe potuto contare il frangersi degli orgasmi sconquassanti che si ripetevano facendola fremere come un usignolo alle prime luci dell’alba.
    
    I due marmittoni invece che, ricordiamolo, avevano già goduto delle dolci mani di Greta poco prima perduravano nel loro folle possesso del corpo della donna.
    
    Tuttavia ella, stremata, appena Franck le stappò il cazzo dalle chiappe, rovinò su Haffner. Il quale la fece rotolare con delicatezza sulla schiena e prese a fotterla sorreggendole le caviglie. In breve Steiner, masturbandosi con frenesia, le venne sul viso imbrattandone gli augusti lineamenti. Haffner, invece, accelerò lo scorrere del cazzo nella fica e, dopo una selvaggia manciata di colpi, impugnando l’arnese, le spruzzò il godimento sull’addome arrivando persino a irrorarle il seno.
    
    Travolta dall’estasi e dall’intensità del piacere provato, Rosalinde si sentì venire meno e crollò sul suo letto perdendo i sensi. Rivoli e gocce di sperma le imperlavano la pelle alla luce delle candele.
    
    Rosalinde si risvegliò, sola e ancora tremante per l’impeto e l’ardore con cui aveva consumato la sua prima orgia. Tutti gli altri se ne erano andati. Anche Alfred era ...
    ... sparito. Alfred. Alfred ormai in prigione ingiustamente e a causa sua.
    
    Fu un pensiero che durò solo un breve lasso di tempo. A sprazzi le tornò in mente quanto aveva vissuto. Arduo il compito di ricostruire la completezza del godimento. Esausta, sì, si sentiva colma, spossata, stremata.
    
    Puzzava anche, e perciò si avviò verso il bagno incerta e barcollante.
    
    In corridoio, sul tavolino prima della porta del bagno, vide una busta chiusa indirizzata a lei stessa.
    
    La raccolse, inquieta, e si avviò verso la stanza da bagno per lavarsi, facendo quindi scorrere dell’acqua bollente nella vasca. Si mise una vestaglia e si guardò allo specchio: aveva tracce di sperma sul viso e sperma le colava ancora tra le cosce e dentro la fica.
    
    In attesa che la vasca si riempisse, aprì la busta.
    
    Una lettera scritta dal notaio Falke. Ciò la sorprese: era un amico di famiglia, certo, ma quello che la turbava era non riuscire a stabilire con certezza quale poteva essere stato l’esatto momento del recapito. Poteva essere stato solo l’ispettore Franke a consegnarla, si disse (e ancora un brivido la percorse all’atto di ricordare quanto era appena accaduto).
    
    La lettera recitava pressappoco così:
    
    Cara Contessa Rosalinde, le recapito questa missiva poiché sono certo di avere destato in voi bramosie troppo a lungo represse e desideri che attendevano solo di essere lasciati liberi di esprimersi.
    
    Non tentate di negare questa mia intuizione: certamente un povero vecchio par mio vi conosce ...
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