1. Il pipistrello. Atto I, scena V


    Data: 17/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Beinhorn, Fonte: EroticiRacconti

    ... festa del principe Orlovsky dove avrebbe vestito i panni dell’altra sua attività, quella dell’impresario teatrale Chagrin, come era noto nel bel mondo viennese.
    
    Quindi, rintuzzate tra i pantaloni le poco gradevoli e smunte appendici i due agenti si misero in strada. Seguiti dall’attendente Lewy, rivestitasi in fretta, e dall’ispettore capo Frank. Al conducente venne lasciato una gruzzolo di qualche scellino affinché attendesse l’esito delle operazioni.
    
    Mentre il quartetto era impegnato in gradevoli occupazioni, all’interno della casa, la Contessa Rosalinde si era data da fare, con inusitata foga, sul procace membro di Alfred senza nemmeno attendere che si avvicinasse al salotto o che si trovasse a condividere con lui un’alcova qualsiasi. Inginocchiata sul tappeto dell’atrio e già spoglia della vestaglia, nuda e bellissima, pareva quasi d’avorio, impugnava il cazzo del maestro e lo menava nella sua bocca scorrendolo tra le labbra.
    
    Gli avvenimenti del giorno, gli amplessi multipli del mattino e la punizione lussuriosa a Adele inflitta dal marito, avevano causato un vulcano di eccitazione alla nostra. Ecco il perché del famelico accanimento indirizzato alla nerchia tesa di Alfred. Ecco perché la sua fica sgorgava umori in abbondanza solo al pregustare la cavalcata annunciata.
    
    Le frullava in testa l’idea di ricevere in gola un primo aperitivo di caldo sperma e questo la caricava, come una molla di quei giocattoli per bambini.
    
    Alfred, dal canto suo, non chiedeva di ...
    ... meglio e già sentiva i coglioni indurirsi e gonfiarsi nell’atto dell’eiaculare con violenza.
    
    Ma il picco del piacere, per quanto una volta innescato non è più dato trattenere, avvenne nell’esatto momento in cui il drappello di agenti batteva con forza alla porta.
    
    La signora Contessa, colpita e stupefatta dal repentino e violento imprevisto, si staccò dall’arnese ruotando, d’istinto, il viso verso l’androne. Fu così che copiosi schizzi del lattescente liquido seminale le si proiettarono sulla guancia destra, la fronte, l’orecchio e perfino sui capelli. Incapace, scusato, Alfred di trattenersi.
    
    La porta si aprì di schianto e nell’atrio i nostri tutori dell’ordine si riversarono attoniti di fronte alla scena.
    
    Seguì un momento di silenzio interrotto da Greta che chiudeva il pesante portone.
    
    Frank, ripresosi, non perse altro tempo ordinando ai due imbarazzati agenti di incatenare il presunto Conte.
    
    Rosalinde, rimasta di pietra, raccolse repentina il primo degli indumenti che si trovò vicina e si dette una ripulita veloce. Nel mentre, si mise a pensare alla massima velocità consentita. “Se costoro non conoscono mio marito devo salvare le apparenze”. Fu l’efficace risultato finale.
    
    Esclamò quindi a gran voce recitando la parte dell’inconsolabile moglie prossima al privarsi dell’oggetto di tanta sfrenata passione:
    
    “Signori agenti, vi prego. Lasciatemi passare ancora qualche tempo con il mio consorte. Io l’amo e il venirmi meno dell’oggetto della mia passione ...
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