1. Il pipistrello. Atto I, scena V


    Data: 17/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Beinhorn, Fonte: EroticiRacconti

    ... mi sta struggendo”
    
    Frank, accennò un inchino, capì al volo come volgere a proprio vantaggio la situazione e disse: “Il nostro compito è forse penoso, ma irrimandabile. Tuttavia, non sia mai che si lasci una donna pregna di lussuria e passione senza adeguata e parziale ricompensa.”
    
    Il povero Alfred non riusciva a comprendere nulla, o forse intuiva di aver preso anche l'inatteso destino del conte, tuttavia, nudo, alla mercè dei poliziotti e con le mani già incatenate dietro la schiena e, anche, esausto, per la copiosa razione di sperma appena emessa, incurvò le spalle e si intristì sottomettendosi senza proferire parola.
    
    “Forza, agenti” disse riprendendo la parola l’ispettore, “mostriamo la dedizione del corpo delle guardie alla nostra Contessa”. E senza attendere oltre diede ordini affinché si trascinassero, con tutta la gentilezza e i riguardi del caso, i due verso la scala che portava ai piani superiori.
    
    Rosalinde, pur temendo il peggio, fece buon viso a cattivo gioco e, senza che lo volesse davvero, ma del resto l’eccitazione di prima era rimasta inevasa, la sua fica continuò a inumidirsi.
    
    Arrivarono quindi al cospetto della camera da letto della signora. Il povero Alfred fu incatenato nudo a una delle poltrone di velluto che erano ai lati della stanza in prossimità delle pareti: le mani confinate dietro lo schienale. Avrebbe guardato la scena, fu l’idea non priva di un certo sadismo scaturita dalla mente del nostro Franck. Nel mentre Rosalinde, ormai in ...
    ... balia degli eventi, si lasciò franare sul letto mostrando le sue grazie agli agenti, divaricando, peraltro, le gambe e mostrando il sesso lucido. Fu un attimo inconsapevole, o forse sgorgato dalle insondabili profondità animali di cui tutti siamo dotati. La Contessa era pronta, con una esplicita richiesta di soddisfazione. Gli sguardi lubrici degli uomini comunicarono l’apprezzamento per l’ospitalità della padrona di casa così prodiga di estatici auspici.
    
    Greta, intanto, da vera professionista, si era spogliata della divisa e mostrava le sue grazie. Un culetto sodo e armonioso, la vita stretta e due superbe tette sfidanti la legge di gravità. I capelli a caschetto incorniciavano un viso delicato. Perfino Alfred, pur calamitato dalla bella mostra dello smanioso pube dell’amante, volse il viso per ammirarla e il suo cazzo diede segni di vitalità decretandone infine il favore di giudizio.
    
    La prostituta si fece strada tra i maschi ammaliati e salì, con movimenti felini, sul letto e, avvicinato il viso alla fica madida della Contessa, prese a leccarla con voluttà.
    
    La Contessa, dal canto suo, si trovava posseduta dalla bramosia.
    
    Essere lì, nuda, con le gambe spalancate, la fica zuppa, il suo amante che la guardava incantato e incatenato, e, per giunta, in balia di tre uomini, che di certo non l’avrebbero lasciata insoddisfatta, la riempivano di cupidigia. Il lavorìo meticoloso ed efficace di Greta, infine, portò Rosalinde a capitolare del tutto. Capì, in quell’istante, di ...
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